Cibi a rischio: 10 alimenti contaminati sulle tavole degli italiani

In questo articolo scopriamo 10 cibi contaminati che gli italiani portano a tavola.

Secondo le ultime ricerche, oltre l’80% dei cibi che gli italiani portano a tavola potrebbero essere contaminati. Voi l’avreste mai detto? Uno scenario davvero sconvolgente, che aumenta in modo esponenziale le preoccupazioni e la sicurezza alimentare del nostro paese.

10 cibi contaminati che gli italiani portano a tavola

Ad aver rivelato questi dati è un’analisi condotta dalla Coldiretti, associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, attraverso il sistema di allerta rapido (RASFF), strumento che permette di individuare i cibi più pericolosi per la nostra salute. Stando a quanto riportato, i prodotti alimentari e le bevande provenienti dall’estero risultano essere dieci volte più rischiosi rispetto a quelli di produzione italiana. L’ultimo rapporto dell’EFSA del 2023, invece, analizza i dati nazionali sui residui di pesticidi: il 6,4% dei prodotti agroalimentari importati presenta residui chimici irregolari oltre i limiti di legge in Italia. Un valore chiaramente elevato rispetto alla media dello 0,6% dei campioni di origine nazionale. In caso di allerta alimentare, le maggiori preoccupazioni sono determinate proprio dalla difficoltà di rintracciare in breve tempo i prodotti a rischio per ritirarli dal commercio. Una situazione di disagio che provoca sfiducia da parte dei consumatori e complicazioni significative nei settori economici.

Ma quali sono gli alimenti più a rischio? Come già anticipato, a svelarcelo è Coldiretti, che recentemente ha pubblicato una lista dei 10 cibi più contaminati che gli italiani portano a tavola. Ecco nel dettaglio quali sono:

  • Fichi secchi, provenienti dalla Turchia, potrebbero contenere aflatossine (sostanze altamente carcerogene);

  • pesce spada e tonno, provenienti dalla Spagna, presentano un elevato contenuto di mercurio, uno dei rischi più più diffusi ad oggi per quanto riguarda la sicurezza alimentare;

  • carni di pollo, provenienti dalla Polonia, potrebbero portare ad una delle infezioni gastrointestinali più frequenti, ovvero la salmonella;

  • mitili (cozze e vongole), provenienti dalla Spagna, anche queste potrebbero contenere i batteri salmonella o escherichia coli;

  • pistacchi, provenienti dalla Turchia, presentano un elevato contenuto di aflatossine;

  • anche i pistacchi provenienti dall’Iran potrebbero contenere aflatossine;
  • a causa della elevata presenza di aflatossine, sono rischiosi per il nostro organismo anche i pistacchi provenienti dagli Stati Uniti;

  • ostriche, provenienti dalla Francia, contaminate principalmente dal norovirus, causa più comune della gastroenterite;

  • erbe e spezie, provenienti dall’India, contengono numerosi pesticidi dannosi per il nostro organismo;

  • i pesticidi potrebbero trovarsi anche nei litchi provenienti dalla Cina.

Cercare di promuovere una maggiore consapevolezza ed adottare pratiche rigorose di sicurezza alimentare rappresenta un passo essenziale per assicurare che i cibi serviti sulle tavole degli italiani siano più sicuri e protetti da possibili contaminazioni.

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Scritto da Gaia Corrado

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