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1. Il senso dello sport. Cosa mai ci sarà di sportivo in due persone che se le suonano di santa ragione? La boxe, in realtà, non ha niente a che vedere con la violenza che possiamo vedere in una rissa da strada: c’è un avversario al tuo livello che deve essere battuto sia colpendolo che evitando di essere colpiti.
Finte, colpi parati, attenzione al massimo e nessuna cattiveria. I pugili non sono “cattivi”, o non si abbraccerebbero alla fine di ogni combattimento. L’avversario è solo sul ring, una volta scesi si è amici come prima.
2. E’ un momento di sfogo. Ammettiamolo, il 99% di noi fa una vita piuttosto stressante e non ha una valvola di sfogo. Dare dei colpi ad un sacco, soprattutto dopo che qualcuno ci ha insegnato a farlo (diversamente ci si può anche far male), aiuta moltissimo.
3. Aiuta a superare i propri limiti. Più uno sport è duro e più richiede sacrifici, costanza ed allenamento. E’ un concetto che vale per tutti gli sport, ma visto che la boxe comporta anche un certo rischio di lividi ed ossa rotte è bene essere in costante sfida con se stessi e lavorare per superarsi.
4. E’ uno sport di squadra. Quando si sale sul ring si è soli, ma l’allenamento si fa in gruppo, con atleti che sanno cosa si sta passando e che si sostengono a vicenda.
5. Insegna l’autocontrollo. Se si perde il controllo durante un combattimento, si finisce a terra. La concentrazione e il controllo di sé sono gli ingredienti necessari per affrontare un combattimento. Inutile dire che l’autocontrollo è fondamentale nella vita quotidiana.