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I terapisti assicurano che una delle cose di cui le persone hanno un rammarico alla fine della loro vita è non essere stati più avventurosi, non aver avuto il coraggio di rischiare di più, non aver persistito nei loro veri obiettivi e nel realizzare i loro sogni ricorrenti. Per superare questi ostacoli che ci limitano e ci impediscono di andare avanti, per ingraziarsi gli altri e evitare rimproveri, il coaching è uno strumento efficace messo a nostra disposizione che permette di estrarre il massimo del nostro potenziale e liberare il cammino dalle difficoltà che ostruiscono e limitano la nostra crescita personale.
Il coach è un professionista che ha la responsabilità di accompagnarci verso i nostri scopi e di guidarci. Non vi dirà mai che dovete fare questo o quello, ma ci fornisce gli strumenti adeguati per analizzare e capire esattamente cosa ci succede e come superarlo; vi accompagna nell’esercizio utile dell’auto-osservazione.
Molta gente ha l’idea che il coaching è una specie di disciplina per snob associati all’alta classe per chi vuole eliminare lo stress ed essere molto più competitivo ed efficiente in un mondo difficile.
Questa è una visione distorta ed erronea, semplicemente il coaching favorisce la risoluzione dei conflitti su larga scala sia dal punto di vista personale che sociale.
All’interno del coaching ci sono due opzioni definite e differenziate: la prima e più generica è l’attenzione personalizzata verso un individuo. Questa possibilità si contrappone al gruppo coaching che persegue l’apprendimento e il raggiungimento degli obiettivi sostenendoli nella dinamica del gruppo. Questa formula permette di affrontare situazioni complicate in un clima di sicurezza condiviso con il sostegno e l’appoggio di altre persone e con i professionisti a vostra disposizione.
Le tecniche di gruppo sviluppate nel Coaching Club sono un buon modo per approcciarsi al proprio mondo interiore ed al proprio potenziale, poiché è empiricamente dimostrato che condividere tali esperienze nel gruppo rafforza la nostra capacità di connetterci con l’ambiente e con noi stessi. In questo modo, il fondamento emotivo che porta il gruppo al momento del sapere quello che ci succede è essenziale ed è il punto di partenza per progettare obiettivi e piani futuri per continuare con il lavoro personale.
Sappiamo che l’equilibrio non consiste nel vivere sempre bene, ma saper emotivamente gestire quelle fasi della vita-cambiando in quei momenti che tutti nella propria vita attraversano.
Questo apprendimento può essere sviluppato sia in gruppo, individualmente, ma, in ogni caso, è essenziale non occuparsene da soli e senza assistenza.
È chiaro che il coaching può essere un buon inizio per cominciare ad amarvi di più. Date uno sguardo al nostro test in cui scoprirete qual è il vostro livello di autostima.
Articolo realizzato in collaborazione con il terapeuta della Gestalt Veronica Rodriguez Orellana, direttore del Coaching Club.
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