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Parlare di adozioni nella società di oggi non è semplice a causa della burocrazia. Tuttavia, la faccenda si complica ancora di più quando si tratta di adozioni gay. Vediamo in questo articolo come è attualmente la situazione relativa alle coppie che vogliono prendere con sé un bambino. In particolare, concentriamo l’attenzione sulle coppie omossessuali.
Le adozioni in Italia sono un optional per pochi. Se si riesce a tenere a bada self control e tenacia, forse si può arrivare alla fatidica dedicisione ma spesso. Tuttavia, molte coppie eterodecidono di abbandonare il proprio progetto e andare all’estero, in quanto è più difficile sanzionare i reati commessi fuori dall’Italia. In particolare vanno alla ricerca della cosiddetta maternità surrogata, considerata da molti, come un gesto irrazionale e innaturale da parte della coppia che la compie.
Pensiamo ai migliaia di bambini che soffrono all’interno di case famiglia e orfanotrofi sia in Italia che all’estero. Ragazzini che sognano di poter far parte un giorno di un vero e proprio nucleo familiare che difficilmente potranno avere. Allora la domanda sorge spontanea: perché è così complicato adottare un bambino?
Soprattutto per una donna single oppure per chi ama una persona del proprio sesso (uomo o donna che sia), perché non possono adottare legalmente una creatura che ha bisogno di cure e attenzioni?
Dicendo questo si potrebbe andare ad urtare la sensibilità di alcuni, come quella componente ultraclericale che esiste ed è sempre esistita nel nostro paese. Ma dopo il primo passo verso le unioni civili, alcuni componenti del governo, pensano che sia arrivato il momento di una legge (che è già stata depositata), per le adozioni sia per i single sia per le coppie gay.
Adozioni
“E’ anacronistico pensare che solo una coppia sposata ed eterosessuale possa adottare dei bambini. Quando l’articolo 3 della Costituzione prevede che: tutti i cittadini sono uguali davanti la legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua e di religione… Ma purtroppo non è così”.
Questo ha asserito la senatrice Monica Cirinnà, relatrice della legge (che porta il suo nome), sulle Unioni Civili ed entrata in vigore lo scorso anno.
La stepchild adoption (adozione del figlio affine), è un istituto giuridico che dà il potere di adottare il figlio del partner. Purché ci sia il consenso del genitore biologico. Un istituto che esiste in Italia dal 1983 ma che applica questa legge, solo alle coppie eterosessuali.
Poter riconoscere il figlio del partner è un sacrosanto diritto che tutti nessuno escluso, dovrebbero avere. In fondo non si chiede di adottarlo ma solo di riconoscerlo. In una coppia etero, l’uomo ha la facoltà di assumersi la paternità di un figlio non proprio. Perché in una coppia omosessuale, questo non è possibile?
Un’altra questione importante è: per chi non lo può avere? Parlando soprattutto di coppie gay (unione di due uomini), che cosa si può fare? La maggior parte delle volte si ricorre anche in questo caso, alla maternità surrogata. Si tratta di chiedere in prestito l’utero di una mamma portatrice o all’ovocita di una donna donatrice. Qualcuno parla di sfruttamento per questo tipo di “donazione”, altri di un vero e proprio abominio.
Ma se questo gesto della donna (in ambedue le direzioni), venisse fatto su base volontaria oppure su passaggio di denaro per il rimborso delle spese per tutta la fase della gravidanza, allora non si può parlare di sfruttamento o di utero a pagamento. Si tratterebbe solo di un compenso più che dovuto, alla persona che porterà avanti la maternità.
Pro e contro
I pro e i contro? Ne elenco qualcuno:
L’associazione psicologi italiani scrive: “L’Associazione Italiana di Psicologia ricorda che le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale…”.
Il benessere dei membri di un gruppo familiare non è dato dall’insieme delle persone che lo compongono. Bensì dalla qualità di vita del gruppo stesso. Ciò che è importante per i bambini è la qualità dell’ambiente familiare in cui essi vivono fornita loro dai genitori. Se entrambi i coniugi sono persone competenti, coinvolti, capaci di cure, perché non possono esserlo anche due genitori dello stesso sesso se dispongono delle medesime qualità genitoriali?
Inoltre, il parlamento europeo, invita gli stati membri ad elaborare proposte al fine di riconoscere le unioni civili e le famiglie omosessuali. Così da garantire un trattamento equo per quanto concerne il lavoro, la libera circolazione e la tutela dei bambini.
Alcuni ricercatori americani asseriscono che i bambini cresciuti in una famiglia omosessuale, siano più svantaggiati dei loro coetanei cresciuti in famiglie etero. Ciò in quanto si presume siano più soggetti alla disoccupazione, all’assistenza pubblica, a drogarsi, a commettere atti criminali, ad essere arrestati, a pensare al suicidio e chi più ne ha, più ne metta.
Sarebbe opportuno non prendere in considerazione valutazioni che hanno fondamenta a dir poco stabili. In quanto non sono focalizzate sulla nostra attenzione sui diritti dei cittadini e le loro priorità.