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Il fascino per le macchine da scrivere è intramontabile e regala sempre quella piacevole nostalgia, simile all’emozione che danno i film di Woody Allen.
Scopriamo quindi la storia di Adriano Olivetti, l’imprenditore che ha portato avanti la grande azienda omonima.
Adriano Olivetti (Ivrea, 11 aprile 1901 – Aigle, 27 febbraio 1960) è stato un imprenditore italiano. Cresce con i genitori nella città piemontese e si diploma all’Istituto Tecnico di Cuneo nel profilo fisico-matematica per poi iscriversi al Politecnico di Torino e laurearsi in ignergneria chimica.
Cresce però negli anni della guerra e quindi la sua gioventù non è solo segnata da un bel percorso scolastico, ma anche da una formazione militare e una forte attenzione alla politica. Nel 1919 collabora con il padre nella redazione del quotidiano “L’Azione Riformista” per indirizzarsi successivamente verso il settimanale “Tempi Nuovi”.
Olivetti conosce il suo destino e dopo un periodo di studio negli Stati Uniti, dove impara le ultime pratiche di organizzazione aziendale, torna in Italia, pronto a lavorare nell’azienda del padre.
Inizia con le mansioni più umili per poi diventare direttore numerosi anni dopo e presidente solo nel 1938.
Nonostante fosse un imprenditore benestante, si sente lontano dagli ideali fascisti partecipando attivamente alle manifestazioni politiche.
Dopo il ritrovamento di Matteotti partecipa con tanti amici e colleghi alla liberazione di Filippo Turati. Con la carica di direttore generale deve mostrarsi prudente nell’esprimere il suo dissenso, ma una volta trasferito a Milano si appassiona sempre di più alla politica.
Nonostante il suo evidente antifascismo durante gli anni più difficili si rifugia in Svizzera e una volta tornato riprende in mano la sua azienda, nota per essere la prima nel mondo per prodotti da ufficio.
A rendere così di successo il suoprogetto è anche l’idea teorica che vi è alla base che racconta nel 1945 in “L’ordine politico delle Comunità”.
Ottiene un grande riconoscimento per il suo lavoro nel 1955 con la vittoria del “Gran Premio Nazionale” per l’influenza nel design e nell’industria durante la seconda edizione del Premio Compasso d’Oro.
Questo è un’ importante competizione che ha visto la presenza di figure come Gio Ponti o Achille Castiglioni in giuria.