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Non è mai troppo tardi per sfilare, anche se si è superata la soglia dei 60 anni. La Age Diversity sta influenzando fortemente i campi della moda e della fotografia, donando grandi possibilità alle donne più mature.
Age Diversity nella moda: cos’è?
Le modelle possono avere anche un’età più avanzata e si può sfilare anche se si è superata la soglia dei 60 anni. Mattia Piazza, designer di Casa Petri, per la sua collezione primavera-estate 2022, ha deciso di far sfilare, durante Altaroma, la top model danese Danka Schroeder, ambasciatrice di una bellezza che non ha età. È stata una delle modelle preferite di Valentino e ha calcato le passerelle di tutto il mondo, indossando abiti di grandi stilisti, come Gucci, Ferrè, Versace, Pierre Cardin, Schuberth e Trussardi. Una diva d’altri tempi che, nonostante i capelli bianchi e qualche ruga, è ancora bellissima e richiestissima. Un vero e proprio elogio alla vera bellezza, per promuovere un tipo di moda che non ha età e che include qualsiasi canone di bellezza.
Per le donne non è scontato essere accettate indipendentemente dalla loro età. Sono abituate che, superata una certa soglia anagrafica, nel mondo della moda, si fanno da parte per lasciare la scena alle giovani promesse. Ora si parla di age diversity, che sta influenzando i campi della moda e della fotografia, aprendo degli spiragli di visibilità alle donne più mature. Basta guardare i profili Instagram di alcune star, come J-Lo e Naomi Campbell, per capire che la bellezza continua indipendentemente dall’età. Gli stilisti si sono resi conto dell’importanza dell’age inclusivity. Michael Kors, la scorsa primavera a New York, ha fatto sfilare le supermodelle nelle strade deserte di Broadway, in occasione dei 40 anni del marchio, arruolando moltissime star, tra cui Naomi Campbell e Helena Christensen.
Una moda più inclusiva
Donne bellissima, ancora in perfetta forma, nonostante l’età. Alcune maison di moda, negli ultimi anni, hanno spalancato le porte alle modelle over 50 e 60, facendole sfilare accanto alle più giovani. Tra queste Fendi, Balenciaga, Gucci, Balmain e Gattinoni. Basta sfogliare i social network per capire che ci sono donne bellissime che hanno superato gli anta, sempre fedeli a se stesse, con una marcia in più, uniche nel loro genere, indipendentemente dal tempo che passa. La moda ha deciso di essere più inclusiva, senza limiti di età, genere, fisicità o cultura. Questi temi sono emersi in modo molto forte nelle ultime sfilate di Altaroma e sono molto cari alle nuove leve del fashion, come Dalpaos, che ha mosso i primi passi con capi unisex realizzati con tessuti riciclati. Al centro dell’attenzione anche il futuro green della moda e la sostenibilità. Si tratta di grandi passi avanti, che rendono il mondo della moda molto più aperto e meno esclusivo. Parlare di age diversity nella moda è importante, perché finalmente anche le donne di una certa età avranno la possibilità di non essere messe da parte e di poter esprimere la loro bellezza al 100%, rendendo il mondo della moda molto più inclusivo.