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Lo scrittore Alberto Moravia è stato uno degli intellettuali più importanti del secondo Novecento.
Le sue opere più conosciute e importanti sono sicuramente “Agostino”; “La noia” e “Gli indifferenti”. Molte delle sue opere suscitarono scandalo a causa degli argomenti forti da lui trattati, ma allo stesso tempo vinse due dei tre premi letterari più importanti del dopoguerra: il premio Viareggio e lo Strega.
Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle, nasce il 28 novembre 1907 da una famiglia agiata e borghese: il padre infatti era un architetto e pittore.
In famiglia molte furono le personalità che rivestono ruoli importanti anche nella politica. Passa la sua infanzia e adolescenza a Roma, spesso nella noia delle giornate passate in casa. Infatti il giovane Moravia ha una salute molto delicata, che spesso lo costringe a compiere studi irregolari. A nove anni, Alberto Moravia viene colpito da una tubercolosi ossea che lo costringe all’immobilità e a causa della quale deve anche soggiornare per due anni in un sanatorio a Cortina D’Ampezzo.
Proprio per questa sua forzata convalescenza, Moravia si appassiona alla lettura e soprattutto si appassiona agli scrittori esteri.
Nel 1927 inizia a collaborare con la rivista ‘Novecento‘, per poi pubblicare due anni dopo e con molte difficoltà il suo romanzo d’esordio, “Gli indifferenti”. Durante il periodo fascista inoltre collabora con altre riviste e giornali. Nel dopoguerra pubblica poi romanzi che segneranno la storia della letteratura italiana come ad esempio “La ciociara” (dal quale è tratto il famosissimo film con Sophia Loren) e “La romana”.
Nel 1952 vince il Premio Strega per “I racconti” e fonda la rivista “Nuovi Argomenti” con Alberto Carocci e Pier Paolo Pasolini. Poi nel 1960 vincerà anche il Premio Viareggio per il romanzo “La noia”. Negli anni Sessanta è impegnato anche nell’attività teatrale. Lo scrittore viene eletto Eurodeputato, facendo parte delle liste del PCI. Alberto Moravia muore il 26 settembre 1990 nel suo appartamento a Roma.
I temi più trattati nei suoi romanzi sono sicuramente l’età difficile dell’adolescenza e il trapasso dall’infanzia all’età matura attraverso il trauma della scoperta del sesso e del denaro.
Si avvicinano invece al Neorealismo i romanzi “La romana” e “La ciociara”.
Nel 1941 Moravia sposa la scrittrice Elsa Morante, con la quale vivrà a lungo a Capri (dove lui scrive “Agostino” e lei il bestseller “Menzogna e sortilegio”) e dalla quale si separerà nel 1962. In seguito alla separazione, Moravia convive con la scrittrice Dacia Maraini che era molto più giovane di lui. Successivamente avrà una relazione con la scrittrice spagnola Carmen Llera, con la quale si unirà in matrimonio nel 1968: la loro relazione fece scandalo a causa della differenza di età di 45 anni che c’era tra i due.