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Alda Merini è una scrittrice e poetessa milanese, una delle più autorevoli donne della cultura italiana. La sua poesia riflette la sofferenza e il dolore patiti durante la vita: infatti, per una depressione post-parto, la Merini venne internata in un manicomio dove visse per molti anni. Da questa traumatica esperienza sono nati però capolavori della letteratura in versi italiana.
Alda Merini
“Sono nata il 21 a primavera“, recita una famosa poesia di Alda Merini: il 21 marzo 1931 è infatti la sua data di nascita. La sua casa natale si trova a Milano, in Viale Papiniano. La poetessa descrive la sua infanzia dicendo che i suoi genitori non la comprendevano molto, era brava a scuola e dal carattere malinconico. I bombardamenti su Milano durante la Seconda guerra mondiale distruggono la casa dei Merini: i componenti sono costretti momentaneamente a dividersi tra Milano e Vercelli.
A soli 15 anni la professoressa delle scuole medie di Alda fa leggere una sua poesia al critico letterario Giacinto Spagnoletti, che ne apprezza molto le doti poetiche e diventa il suo tutore letterario. Proprio grazie a lui saranno pubblicate le prime poesie della Merini nella raccolta “Antologia della poesia italiana contemporanea 1909-1949”. Nel 1947 cominciano i suoi primi disturbi psicologici: si scopre infatti che Alda ha un disturbo bipolare. Nel 1953 pubblica la sua prima raccolta, “La presenza di Orfeo”.
In seguito alla nascita delle sue due prime figlie, Emanuela e Flavia, per la scrittrice inizia un periodo molto buio dal punto di vista psicologico. Viene perciò internata nell’ospedale psichiatrico “Paolo Pini” per 8 anni ma con vari ritorni a casa. In questo periodo rimane ancora incinta di altre due figlie, che verranno però affidate ad altri a causa degli squilibri della madre. La raccolta di poesie “La Terra Santa” esprime proprio questo periodo di internato: uno dei suoi maggiori capolavori.
Nel 1986 pubblica il suo primo libro in prosa “L’altra verità. Diario di una diversa” per l’editore Vanni Scheiwiller, che tratta ancora dell’esperienza nel manicomio. Vince il Premio Librex Montale, prestigioso riconoscimento dell’importanza della sua poesia. Nel 2007 ottiene la laurea honoris causa dall’Università di Messina in Teoria della comunicazione e dei linguaggi.
Nel 2009, a causa di un tumore osseo, la poetessa muore a 78 anni nell’ospedale San Paolo di Milano. L’ultimo saluto ad Alda Merini avviene nel Duomo di Milano, cuore della città che aveva sempre amato.
Vita privata
In seguito ad una relazione con il collega e amico Giorgio Manganelli, sposa nel 1953 l’operaio Ettore Carniti. Con lui avrà quattro figlie: Emanuela, Flavia, Barbara e Simonetta. Le prime due figlie cresceranno in famiglia. Le ultime due invece, nate nei pochi ritorni a casa della Merini durante l’internato in manicomio, verranno cresciute da famiglie affidatarie. Le figlie hanno comunque sempre avuto un rapporto di grande affetto con la madre: ora infatti gestiscono il sito web dedicato alla poetessa.
Nel 1983 muore il marito Ettore: la Merini inizia un’amicizia telefonica con il poeta e medico Michele Pierri. I due si sposano e insieme vanno a vivere a Taranto: anche questo periodo sarà difficile, con varie crisi psichiatriche della poetessa. La Merini tornerà a Milano in seguito alla forte crisi dovuta alla malattia terminale del marito.