Aldo, Giovanni e Giacomo su “Tele dico io”

Da molto tempo non li vediamo in tv, se non negli spot di una nota compagnia telefonica, ma da febbraio sono in tour per l’Italia con il nuovo spettacolo teatrale Anplagghed (che approderà sul piccolo schermo in prima serata, ancora non si sa quando). Vi propongo una lunga chiaccherata con Aldo, Giovanni, Giacomo e Silvana Fallisi (moglie di Aldo) su teatro, comicità, televisione, Zelig e comici predicatori.

Giovanni, visto che sei un noto pignolo chiedo a te di raccontarmi il nuovo spettacolo.
Giovanni: Ci sono sul palco dei terrestri dell’Enterprise, ovviamente pasticcioni, che arrivano su un pianeta e si trovano di fronte degli alieni, delle forma di vita che non conoscono. Decidono di fare dei filmati per mostrare loro come si vive sulla terra, e per farlo prendono ispirazione da un quartiere di una loro metropoli.

Qualche città in particolare?
Giovanni: No, potrebbe essere qualsiasi, quei personaggi sono riconoscibili ovunque.
Il titolo Anplagghed come vi è venuto?
Giovanni: E’ un’idea nata durante un laboratorio a Milano, abbiamo pensato ad un titolo come questo perché nel gergo musicale significa “acustico”, “dal vivo”, “senza effetti”; anche se in realtà abbiamo poi allestito una scenografia quasi esagerata.
E’ maestosa effettivamente.
Giovanni: Ci piace molto, è scenografica e bella.
Ormai siete una macchina da “tutto esaurito”, nessuno vi critica, ma nella vostra carriera qualcuno vi ha mai fischiato?
Giovanni: Fischi quasi mai, anche se all’inizio della carriera ovviamente sono capitate serate un po’ storte, quando eravamo in due senza Giacomo. Come trio non è mai successo.
Anche perché alla nascita del trio eravate già saltati in tv.
Giovanni: Sì, erano i tempi con Paolo Rossi.
Lo spettacolo è tutto nuovo, con personaggi nuovi?
Giovanni: Lo spettacolo è tutto nuovo, comunque noi prediligiamo la situazione e lo sketch, quindi non ci sono più caratterizzazioni che personaggi.
Riprendete quindi la forma del Giovanni pignolo, del Giacomo saccente e rompipalle e dell'Aldo sconfusionato?
Giovanni: Esatto, e ogni tanto c’è il personaggio particolarmente caratterizzato, tipo il punkabbestia.
Scusa, e chi farebbe il punkabbestia?
Giovanni: Ovviamente io.
Ma c’è un vostro personaggio televisivo a cui siete più legati?
Giovanni: Gli svizzeri ci divertivamo a farli, e Nico è un personaggio a cui devo molto.
Giacomo: Io sono molto legato a Tafazzi, con Flanagan mi divertivo, ma anche con il bimbo Gigi. Erano tutti distanti dal mio modo di essere e mi permettevano di trasgredire un po’.
Riuscireste a vivere artisticamente separati?
Giovanni: Ognuno di noi ha delle caratteristiche, ma per ora non ci teniamo. Ci sono state delle proposte ma non sono mai state concretizzate: il trio è la formula che in modo esponenziale caratterizza la nostra comicità. Da soli faremmo sicuramente meno.
La presenza di Silvana Fallisi (moglie di Aldo) nel gruppo è una tua chiara raccomandazione Aldo?
Aldo: Sì, mi sono impuntato. Ho detto: “O fate lavorare mia moglie o me ne vado dal trio”.
Silvana: Mavvà, sono dieci anni che ci provo, quale raccomandazione? Anzi, quest’anno l’impresario ha voluto fortemente la mia presenza, finalmente esiste qualcuno che ne capisce qualcosa. La mia è una partecipazione piccola, non disturbo mai.
Che ruolo hai nello spettacolo, Silvana?
Silvana: Porto tanta bellezza femminile. Ci voleva. Pensavo ci sarebbero stati problemi con mio marito invece non è stato così. Anzi, li ringrazio perché io ho sempre lavorato nel teatro ma in piccolo, ed ora mi ritrovo in questo maxi-spettacolo. Comunque ci troviamo bene assieme, e sul palco si vede. Del resto noi stiamo bene anche nella vita quotidiana.
Aldo porterà sul palco personaggi nuovi?
Aldo: Diciamo che anche io non ho mai avuto personaggi, ho sempre portato in scena situazioni diverse; ma sono sempre l’Aldo svampito. Sono io, non faccio personaggi particolari, sono solo ruoli diversi con la mia faccia.
Invece Giacomo sarà sempre il personaggio un po’ saccente?
Giacomo: Sì, anche se in questo spettacolo sono meno tenero, abbiamo creato personaggi più spigolosi, al limite dell’aggressivo. Ci sono tante personalità in questa città un po’ anonima, molto egoista, ed io impersonifico personaggi al limite del violento.
Come vedete il ruolo del comico “predicatore” in televisione? C’è chi lo apprezza e chi lo detesta.
Aldo: E’ uno stile. Ci vogliono tutti in tv. Magari quello predicatore ti fa un po’ più riflettere, se dice cose intelligenti. Certo che se dice banalità non mi interessa.
Giacomo: Una comicità più variegata dello sketch permette un’articolazione migliore del comico
Che dire della comicità di Zelig?
Aldo: Io sostengo che non è mai facile far ridere in due minuti, perché devi instaurare un rapporto con il pubblico immediato. Noi invece facciamo un lavoro più rilassante, un nostro sketch finisce nei suoi tempi naturali e per fortuna non dobbiamo adattarci alle regole televisive. Purtoppo la tv ha le sue regole precise e quindi devi specializzarti nel minutaggio breve, ma credo sia meglio vedere un comico al teatro piuttosto che in tele.
Giacomo: In generale mi sembra che la tv regala celebrità molto marcata, che però dura poco nel tempo: si riconosce il personaggio al momento, poi in maniera cinica lo si dimentica. E’ un percorso un po’ sadico. Meglio andare in tv proponendo un progetto artistico.
Quindi meglio il teatro della tv, come prevedibile. E il cinema invece?
Aldo: Credo che se un comico ha qualcosa da raccontare e dentro la storia creata c’è buona armonia, il cinema è un mezzo eccezionale. Però devi avere un’idea valida.
E ne avete già una per un prossimo film?
Aldo: Il prossimo lo dovremo fare, ci siamo trovati bene a costruire i film precedenti e la gente ci ha sempre premiato. Ma lo faremo solo quando saremo soddisfatti dell’idea. Per ora aspettiamo.
Ma voi come siete nella vita reale?
Giacomo: I personaggi che si vedono in tv o a teatro sono delle forzature, ma un po’ di verità esiste. Gli altri magari mi vedono un po’ saccente e “incazzoso” ma è perchè seguo determinati ideali e valori, a volte impossibili: verità e conoscenza prima di tutto.
Aldo: Nella vita c’è un po’ di quella componente che esageriamo in teatro, ci piace prenderci in giro, e quindi se facciamo gli scemi in macchina è perché ci divertiamo noi per primi.
Vabbè ma allora gli scemi in macchina li fate veramente.
Aldo: Sì, eccome.
Con la Gialappa’s avete progetti televisivi?
Aldo: Progetti no, ma loro sono sempre lì nel loro angolo, sono uno zoccolo duro, e quando abbiamo qualcosa da dire che possa interessare siamo sempre felici di andare nel loro programma: è un’isola protetta e felice.
E chi stimi tra i comici, esclusi i tuoi due colleghi?
Aldo: Ficarra e Picone, Ale e Franz, Bisio a teatro, Paolo Rossi, Guzzanti, ce ne sono troppi. Parlando di teatro ovviamente.
Già, perché in tv abbondano in tutte le salse. So che non me lo dirai ma ci provo: chi non ti piace?
Aldo: Tantissimi ma… non te li dico.
Infatti. Gli extraterresti dello spettacolo sono un po’ metafora dell’occhio del comico che vede tutto “da lontano”?
Giacomo: Sicuramente abbiamo usato questo espediente, ma di orginale c’è il fatto che questi astronauti arrivano su un pianeta che non sanno se è alieno, oppure se è il proprio pianeta che loro non riconoscono.
Lo spettacolo sarà trasmesso anche in tv?

Aldo: Sì, stiamo riprendendo e sicuramente, come già successo per gli scorsi spettacoli, lo trasmetteranno in prima serata.

Scritto da Style24.it Unit

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