“Alessia Pifferi è una donna pericolosa, va fermata”: le dure parole di Francesco De Tommasi, il magistrato che indaga sulla 36enne milanese che avrebbe ucciso la figlia Diana lasciandola sola per giorni e forse drogandola, danno la cifra non solo etica, ma anche procedurale della terribile vicenda. Che significa? Che il magistrato chiede al Gip di tenere la donna in carcere.
“Alessia è una donna pericolosa, va fermata”
Ha detto il requirente: “Va immediatamente fermata, anche perché in ragione di ciò che ha fatto è capace di tutto”. In sede di udienza di convalida sono emersi elementi per cui la Procura ritiene congruo in procedura che Alessia resti in carcere.
“Incapace di controllare gli impulsi”
Questo perché “è evidente che si tratti di un soggetto incapace di controllare i propri impulsi e con una soglia di valori assai bassa, per ciò solo in grado di porre in essere condotte produttive di effetti deleteri per l’incolumità degli altri, specie dei soggetti più indifesi”. E ancora: “Si tratta di una persona priva di scrupoli e capace di commettere qualunque atrocità pur di assecondare i propri bisogni personali legati alla necessità di intrattenere, a qualunque costo, relazioni sentimentali e amorose con gli uomini”.