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Il cadavere del pugile Alessio Zangrilli è stato recuperato nelle acque del Tevere, venticinque giorni dopo la sua sparizione.
Le forze dell’ordine stanno lavorando al fine di ricostruire gli ultimi avvistamenti e spostamenti del 35enne.
In relazione agli ultimi avvistamenti di Alessio Zangrilli, questi risalgono ad alcuni giorni dopo la sparizione del giovane uomo, datata 10 ottobre 2021. Una donna, infatti, afferma di aver visto il 35enne a bordo dell’autobus 343 e di aver scambiato con lui alcune parole. Successivamente, il pugile è stato segnalato al Villaggio Prenestino, in orario notturno, mentre si aggirava in prossimità del quartiere in cui risedeva la nonna.
Infine, l’atleta è stato collocato vicino alParco Meda ma nessun residente o passante ha confermato la sua presenza in zona.
Dopo questi avvistamenti, di Alessio Zangrilli non si è saputo più nulla fino al ritrovamento del suo cadavere nelle acque del Tevere, avvenuto nella mattinata di giovedì 4 novembre.
Il recupero del corpo del 35enne ha portato a conclusione le ricerche da parte degli inquirenti ma ha fatto scaturire un numero considerevole di domande circa le dinamiche della morte.
Gli investigatori, quindi, stanno indagando per fornire risposte a ogni interrogativo.
Le ultime certezze legate agli spostamenti di Alessio Zangrilli, chiamato “Zanga” da chiunque lo conoscesse o lo frequentasse presso la Palestra Popolare di via dei Voschi in cui si allenava, si rifanno al pomeriggio del 10 ottobre, il medesimo giorno della scomparsa.
Intorno alle ore 19:00, il 35enne aveva parlato telefonicamente con la madre Virginia Caccese per poi svanire nel nulla.
Il cellulare, infatti, è stato spento poco dopo la conversazione con la donna.
L’orario della scomparsa del pugile, invece, coincide con le ore 15:00 di domenica 10 ottobre: in quel frangente, una vicina di casa aveva visto Zangrilli uscire di casa indossando una tuta e una felpa e salire su un bus. Una simile scelta è stata definita come insolita da parte della madre della vittima che ha spiegato come il figlio avesse l’abitudine di spostarsi con la sua bicicletta.
Nella giornata del 10 ottobre, Alessio Zangrilli aveva parlato anche con la fidanzata Daniela che, intervenendo a Chi l’ha visto? il 3 novembre, ha rivelato di aver ricevuto numerose chiamate anonime nel giorno della sparizione e di essersi scambiata messaggi con il 35enne. Il contenuto dei messaggi, però, è stato riportato in quanto la compagna dell’atleta ha detto di non ricordare cosa si fossero scriti e di non riuscire più a trovare il suo telefono.
La donna, inoltre, ha fatto alcune allusioni alla volontà del pugile di porre fine alla loro relazione e, commentando la scomparsa del fidanzato, aveva dichiarato: “Comincio a pensare alle cose brutte. Che si è buttato al Tevere, ma non penso proprio lo farebbe. Nessuno penso gli abbia fatto del male, non aveva nemici. Era talmente buono – e aveva aggiunto –. È cambiato da 20 giorni. Da quanto so io, non ha mai avuto problemi.
Non aveva paura di niente, stava solamente male. Il lavoro gli andava male, comincia ad avere 35 anni, nello sport non si sente così tanto stimolato come prima. ‘Oramai comincio a essere grande’, mi diceva”.
Durante la sua partecipazione a Chi l’ha visto?, poi, la fidanzata di Alessio Zangrilli ha raccontato di un incendio che l’ha costretta a cambiare materasso, “andato bruciato”.
Le fiamme divampate all’interno dell’appartamento di Daniela sarebbero state spende dalla donna stessa con “la mia borsa a tracolla”.
A questo proposito, la fidanzata del pugile ha precisato: “È successo che il phono ha fatto scintille, ha preso fuoco e l’ho lanciato per terra. Ho staccato la presa ma poi ho visto il materasso che prendeva fuoco ed ho provato a spegnerlo, ho ammucchiato e buttato tutto e dentro c’era anche la mia borsa a tracolla”.
In merito al racconto fatto, l’inviato del programma di Rai 3 ha chiesto alla donna cosa ci fosse all’interno della sua borsa, ricevendo la seguente risposta: “Il portafoglio, le chiavi mezze carbonizzate, c’era il cellulare, la bolletta della luce, la carta d’identità”.
Daniela, tuttavia, precisa di non riuscire più a trovare il suo cellulare, sul quale erano memorizzati i messaggi con il fidanzato il cui contenuto, su sua stessa ammissione, non riesce a tornarle in mente: “Ma chi se ricorda, ne ho dette talmente tante.
Ma l’ultimo che gli ho scritto è stato ‘Sì bravo, allora è finita, sì’”.
Una simile circostanza, quindi, potrebbe rivelarsi particolarmente interessante per gli investigatori che stanno lavorando all’indagine.