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La malattia di Alfonso Signorini per il giornalista è stata una benedizione.
A distanza di quattro anni dalla diagnosi del suo tumore, il direttore di Chi può tornare a pensare al difficile periodo trascorso lontano dalle telecamere con serenità e con una nuova prospettiva.
Il giornalista non ama parlare del periodo buio cominciato durante le festività natalizie del 2014, ma sono ormai passati ben quattro anni e si è creata una certa distanza temporale ed emotiva dagli eventi che hanno messo a repentaglio la sua vita e la sua carriera, quindi Signorini può tornare serenamente con la memoria a quel periodo per condividerlo con i suoi lettori.
Assiduo frequentatore di salotti televisivi, Alfonso Signorini ricorda con grande precisione il momento in cui ha avuto il malore che ha condotto alla diagnosi della leucemia mieloide contro la quale ha tenacemente combattuto.
Il giornalista era ospite di un programma chiamato Kalispera assieme a Christian De Sica e Sabrina Ferilli. Si trattava di una trasmissione in diretta, durante la quale quindi non era possibile assentarsi o abbandonare il palco: per questo motivo nonostante avesse cominciato a sudare copiosamente e a sentire i sintomi della febbre, il giornalista resistette stoicamente fino alla fine della trasmissione.
Subito dopo raggiunse il pronto soccorso dove i medici si resero conto che aveva la febbre a 40. Gli diedero un potente antipiretico che facesse abbassare la temperatura, gli prelevarono il sangue e lo rimandarono a casa. Era il 23 Dicembre 2014.
Il giorno dopo, cioè durante la vigilia di Natale, Signorini ricevette una telefonata inaspettata. Era il pronto soccorso del San Raffaele di Roma: i medici lo avvertivano che dalle analisi effettuate sul suo campione di sangue era emerso che il giornalista fosse affetto da leucemia mieloide.
Al giornalista fu imposto di non muoversi di casa, di rimanere a riposo e di attendere l’inizio della terapia, che i medici fissarono per il 27 Dicembre. Da allora Signorini dovette ritirarsi dalla televisione e dedicarsi completamente alla propria salute.
Oggi il popolare giornalista nonché apprezzatissimo conduttore televisivo ha sconfitto la leucemia e riesce a guardare indietro a quel periodo come un’enorme opportunità per la sua crescita personale.
Alfonso Signorini ha spiegato che da quel momento è riuscito a cambiare la prospettiva della sua vita, riuscendo a dare maggior valore alle cose davvero importanti e imparando a tralasciare quelle inessenziali.
Tra quelle importanti c’è sicuramente la famiglia: da anni Signorini si batte per il diritto all’adozione di genitori single e omosessuali anche se criticò fortemente la scelta di Nichi Vendola e del suo compagno, i quali hanno adottato un bambino appena nato.
Secondo il giornalista fino ai tre anni un bambino ha bisogno della vicinanza di sua madre e più in generale di una figura materna, quindi si è detto favorevole all’adozione ma solo se riguarda bambini già grandicelli.
Completamente contrario invece alle madri surrogate, Signorini preferisce di gran lunga le pratiche di adozione a quelle che prevedono un “utero in affitto”.