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I suoi film ancora oggi spaventano o riescono a insinuare ansia e sospetto negli spettatori: si tratta del re del thriller, il regista Alfred Hitchcock.
Alfred Hitchcock
Il regista Sir Alfred Joseph Hitchcock nasce a Londra il 13 agosto 1899 in una famiglia modesta proprietaria di un negozio di frutta e verdura. Il piccolo Alfred cresce nella Londra di inizio Novecento con una educazione molto severa impartita dal padre. Tutte le domeniche la famiglia Hitchcock si reca a teatro, da ciò nasce l’amore del futuro regista per il mondo dello spettacolo. A quindici anni, dopo aver lasciato la scuola, trova il suo primo impiego in una fabbrica di fili elettrici e materiale bellico e qui diventa bravo nel disegno, venendo quindi spostato nel settore pubblicità.
Proprio grazie alla sua bravura nel disegno entra nel mondo del cinema, bensì non come regista ma per disegnare titoli e didascalie dei film muti in quella che sarà la Paramount Pictures. Durante questa esperienza ha l’occasione di svolgere anche le mansioni di aiuto regista e sceneggiatore. Il suo primo film da regista arriva nel 1925 e si intitola Il labirinto delle passioni, girato in parte anche in Italia. In seguito ad una serie di film muti, approderà al sonoro nel 1933 e seguiranno quindi i suoi primi film thriller che esplicano in pieno la sua idea di cinema.
Considerato uno dei migliori registi di sempre e re del thriller, Alfred Hitchcock ha poi guadagnato il successo di pubblico e critica grazie a film culto come Psycho del 1960; La donna che visse due volte; Gli uccelli; La finestra sul cortile; Il delitto perfetto; Caccia al ladro e Topaz. Ha girato anche una serie televisiva, conosciuta in Italia con il nome Hitchcock presenta Hitchcock, nei quali approfondisce il tema del crimine in ogni episodio.
Curiosità e vita privata
Spesso nei suoi film, il regista Hitchcock inserisce spunti tratti da crimini avvenuti realmente. Infatti ha dichiarato in una famosa intervista fattagli dall’artista della pop art Andy Warhol:
Nella Finestra sul cortile ho inserito un elemento che avevo ricavato da due casi. Uno era il cosiddetto caso Patrick Mahon e l’altro era quello del dottor Crippen. Quest’ultimo uccise la moglie ed è stato il primo assassino a essere catturato grazie alla radio. Una radio di bordo. Diffusero la sua descrizione e venne preso sul fiume St. Lawrence. Insomma, il punto è che subito dopo l’omicidio, i vicini (in particolare una certa signora Martinelli) si accorsero che, la sua segretaria, indossava i gioielli della moglie. A lui non era proprio venuto in mente che i vicini avrebbero potuto farci caso. E fu proprio quello a rovinarlo. Così ho pensato di mettere nel film lo stesso particolare.
La vita sentimentale del maestro del thriller è stata sempre molto stabile. Ha amato infatti una sola donna, sposata nel 1926 e che rimarrà con lui fino alla morte. Si tratta di Alma Reville, sceneggiatrice che poi collaborerà ampiamente con il marito consigliandolo sempre in ogni suo film. La coppia ha avuto una sola figlia, nata nel 1928 e di nome Patricia.