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Chi è Alice Merlo, la giovane attivista per i diritti delle donne che è diventata testimonial della pillola abortiva RU486.
Alice Merlo è una giovane ragazza ventiseienne, nata e vissuta a Genova. A settembre del 2020 Alice ha deciso di interrompere volontariamente una gravidanza indesiderata ricorrendo ad un aborto farmacologico. A meno di sei mesi dall’accaduto la giovane ha deciso di fare della sua esperienza personale una testimonianza per tutte le donne.
Alice Merlo è diventata testimonial della campagna pro-aborto farmacologico sostenuta dall’UAAR, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.
La donna ha spesso sottolineato come in rete girasse molta disinformazione sulla RU486, così ha deciso di prendere in mano la situazione e sensibilizzare su questo tipo di aborto tanto osteggiato in Italia e, al contempo, usufruito negli altri paesi Europei dalla maggior parte delle donne.
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Ho scelto di interrompere volontariamente una gravidanza con la terapia farmacologica. L’ho potuto fare in tutta sicurezza. La RU486 evita il ricovero ospedaliero e l’operazione chirurgica: una scoperta scientifica meravigliosa per la salute della donna.
Questa frase di Alice Merlo è ciò che viene riportato sui manifesti dell’UAAR, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Infatti la giovane attivista ventiseienne è diventata testimonial di questa importante campagna di sensibilizzazione. L’obiettivo è promuovere il diritto della donna ad autodeterminarsi, il diritto ad avere un aborto senza inutili ricoveri e operazioni chirurgiche che potrebbero avere effetti collaterali. Inoltre bisogna tenere a mente che in Italia è preoccupante la percentuale di medici obiettori di coscienza.
Alice Merlo ha voluto raccontare la sua esperienza con l’aborto farmacologico e la pillola abortiva RU486, rilasciando interviste e facendo dirette su Instagram e sui social. Questo ha scatenato anche numerosi commenti negativi e insulti, soprattutto dagli anti-abortisti. C’è chi le scrive in chat ‘assassina’ o chi le dà della poco di buono. La ragazza genovese però non si dà per vinto e continua a lottare per i diritti di tutte le donne.
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