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L’allergia alle graminacee è una delle più diffuse. Si stima che circa il 15% della popolazione ne soffra ed è molto frequente anche nei più piccoli. A farla scatenare sono i pollini delle graminacee durante il periodo della fioritura. Ma una volta capiti quali sono i sintomi è possibile sapere come rinforzare il nostro sistema immunitario e quali alimenti evitare per alleviare i sintomi di questa fastidiosa allergia.
Allergia alle graminacee: sintomi e cosa mangiare
Con l’inizio della primavera subito sentite prurito, il naso chiuso o che cola, gli occhi e il viso gonfi? Il periodo di fioritura delle graminacee in Italia ha una durata che va da fine aprile a fine ottobre, con picco nei mesi di maggio-giugno e un ritorno più lieve in autunno, a settembre. È proprio nei mesi della bella stagione che chi soffre di allergia alle graminacee comincia ad avere i primi sintomi, che possono riguardare sia il sistema respiratorio che la pelle e le mucose.
Le allergie alle graminacee, come tutte le allergie, vengono ritenute pericolose dal sistema immunitario. Questo vuol dire che chi soffre di allergie alle graminacee manifesta solitamente un’ipersensibilità del sistema immunitario che ritiene di doversi difendere da sostanze che reputa come pericolose: i pollini delle graminacee, appunto.
Il sistema immunitario, di conseguenza, produce le immunoglobuline (degli anticorpi) e stimola i mastociti (delle cellule immunitarie) a liberare nell’organismo istamina, una sostanza che favorisce l’infiammazione. Da questo processo derivano i sintomi più comuni nelle persone che soffrono di questa allergia primaverile.
- congestione nasale e ipersecrezione (naso che cola);
- prurito al naso e bruciore agli occhi;
- starnuti e tosse;
- intensa lacrimazione e, in alcuni casi, occhi gonfi;
- malessere generale, senso di spossatezza e sonnolenza.
L’apparato respiratorio è quello che risente di più dei sintomi di questa allergia primaverile. Oltre al consueto prurito a naso e occhi, starnuti continui e riduzione dell’olfatto, nei casi più gravi, queste allergie possono provocare asma.
Il malessere generale causato dall’allergia alle graminacee, unito al senso diffuso di spossamento, affaticamento e stanchezza, può avere come effetto collaterale un’accentuazione dei problemi di sonno o di nervosismo. I sintomi, comunque, variano d’intensità da persona a persona e possono avere diversa durata. Tutti questi sintomi, però, possono essere controllati se si segue un’adeguata terapia antistaminica.
Quali sono gli alimenti da evitare?
La dieta ha un’importanza fondamentale per la prevenzione dell’allergia alle graminacee. Per questo è importante conoscere quali sono gli alimenti da evitare. L’allergia alle graminacee è caratterizzata da un’ipersensibilità del sistema immunitario a causa dei pollini delle graminacee. Fanno parte di questo gruppo il frumento, la gramigna, l’avena, il farro, il kamut, il mais, il miglio, la segale, il riso e l’orzo.
Inoltre molti dei sintomi di questa allergia si manifestano se si mangiano tutta una serie di cibi che possiedono delle proteine una struttura simile agli allergeni, che fanno quindi scattare il sistema immunitario e scatenano la cosiddetta “cross reattività“.
Gli elementi da evitare o di cui ridurre il consumo sono:
- miele millefiori;
- melone, anguria, arancia e agrumi, kiwi, pesca, albicocca, ciliegia, prugna, mela;
- bietole, pomodoro, patata, melanzana;
- arachidi, mandorla;
- latticini e derivati.