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La sua morte inspiegabile a soli 35 anni ha portato alla formulazione di ben 118 ipotesi tra i vari ricercatori.
Chissà quante opere avrebbe potuto scrivere quel bambino prodigio che già nei primi di anni di vita componeva pezzi che suo padre riteneva “irrealizzabili per la difficoltà”. Amadeus Mozart ha fatto la storia, questo è certo. Ripercorriamo insieme le tappe della sua breve vita.
Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791) è stato un compositore e musicista austriaco. Cresce con il padre violinista e una madre appassionata di musica che lo introducono fin da piccolo alla predisposizione musicale.
Il padre lascia qualsiasi impegno e decide di insegnare ad entrambi i figli, dimostratisi geniali, le basi della musica.
A quattro anni impara a suonare il violino e pochi anni dopo compone la sua prima melodia.
Il padre lo porta in viaggio per tutta Europa e lo fa esibire nei diversi salotti nobili. Crescendo frequenta altri corsi di perfezionamento e prosegue con i suoi viaggi che lo portano in realtà a stancarsi molto.
Sono celebri i suoi pellegrinaggi in Italia dove gira tra Bologna, Roma e Milano. Dopo la breve esperienza italiana torna a Salisburgo e qui si trova a gestire un rapporto difficile con l’arcivescovo Colloredo che non si mostra particolarmente interessato ai suoi lavori.
Decide poi di partire per Strasburgo e Monaco scontrandosi con numerosi insuccessi sentimentali e professionali. Si sposta poi quindi a Parigi insieme alla madre che lo lascia nella capitale francese. Dopo l’esperienza negativa con l’arcivescovo decide di intraprendere una carriera indipendente compiendo un processo di sbocciatura aiutato anche dall’amico e collega Beethoven.
Grazie a questo nuova carriera si stabilisce insieme alla neosposa Costanze a Vienna, dove viene accolto dai fermenti culturali di un luogo pieno di contraddizioni.
Negli ultimi dieci anni della sua esistenza produce i capolavori più importanti della sua carriera. Non ha molti agganci e la sua condizione economica è in bilico, ma brilla come artista. In questi anni scrive infatti “Le nozze di Figaro”, “Don Giovanni” e “Così fan tutte”.
Compone poi due opere per il teatro: il “Flauto magico” e “Clemenza di Tito”. Non sono le stesse produzioni del suo livello, ma deve venire incontro alle esigenze del pubblico viennese, incapace di apprezzare i sentimenti erotico-amorosi proposti da lui.
Del suo percorso come libero artista il sociologo Norbert Elias scrive
“Da outsider borghese al servizio della corte, Mozart combatté fino in fondo, con incredibile coraggio, una battaglia di affrancamento dai suoi padroni e committenti aristocratici. Lo fece di propria iniziativa, per amore della propria dignità di uomo e del proprio lavoro di musicista. E perse la battaglia – come era da prevedere, aggiungeremmo con la presunzione dei posteri”
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