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Amadeus, collega e amico di Fabrizio Frizzi lo ricorda con commozione.
Già il giorno della morte aveva espresso il suo affetto per l’amico scomparso, ma ora si appella al silenzio. I due conduttori avevano molte cose in comune e anche percorsi di vita non proprio piacevoli, ma molto simili.
Amadeus, intervistato dal Giornale, parla del suo amico Fabrizio Frizzi scomparso per emorragia cerebrale a soli sessanta anni. Amadeus dichiara: “Spesso il silenzio vale più di mille parole”.
Il conduttore de I Soliti Ignoti – Il Ritorno, non lesina complimenti per Fabrizio Frizzi. Lo ricorda come tutti noi lo abbiamo impresso nella mente e nel cuore: un uomo, eterno ragazzo, sempre con il sorriso, pronto ad ascoltare e a consigliare. Dichiara: “Dire che fosse buono, solare, bravo, di cuore sarebbe riduttivo. Tra noi c’è sempre stata solidarietà, complicità, rispetto, considerazione e aiuto. Anche come ospite era perfetto: con la battuta sempre pronta sapeva sempre farti sentire a tuo agio.
Emanava positività da tutti i pori”. Amadeus sottolinea come sia grande il vuoto lasciato da Fabrizio Frizzi, sottolineando come sia stato bello condividere con lui la passione per la conduzione. Una dedizione per un mestiere che avrebbe potuto vederli rivali, ma così non è stato. Durante questa lunga amicizia, non solo professionale si sono confortati e consigliati, nei momenti bui così come in quelli belli. Amadeus conclude l’intervista dicendo che di parole ne sono state dette tante e questo dimostra come Fabrizio era ben voluto da tutti, ma adesso è il momento del silenzio che spesso vale più di mille parole.
Così come Fabrizio Frizzi affrontò uno stop carriera in Rai, la stessa esperienza l’ha avuta Amadeus nel 2006. A tal proposito, il conduttore de I Soliti Ignoti, dichiara: “Mi sono sempre sentito un privilegiato e mi sembrava quasi un peccato lamentarmi, l’unica cosa che pensavo era quella di rimboccarmi le maniche e sperare in un pizzico di fortuna per ricominciare. Ho sempre pensato, anche nei momenti più bui, che se fosse arrivata l’occasione giusta me la sarei dovuta giocare alla grande, quasi come la disputa di una finale di Champions League”.
In questo momento buio, i due conduttori si sono spalleggiati e consolati a vicenda. Amadeus ricorda questo momento con amarezza, ma ammette che anche gli errori aiutano nella crescita personale. All’epoca Amadeus si ritrovò in un attimo fuori dai giochi. Dopo la disperazione iniziale si rimboccò le maniche e iniziò una seconda gavetta: tornò in quella che era stata la sua prima casa, la radio. A quarantacinque anni si ritrovò a ripartire da zero, ma con tenacia è riuscito a recuperare il posto che gli spetta.
Fabrizio Frizzi ha lasciato un vuoto che difficilmente potrà essere colmato, i colleghi e amici continueranno a ricordarlo perché, come ha sottolineato anche Amadeus, la televisione era la sua casa.