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“Solitudine, condizione di chi ha il difetto di dire la verità e di essere dotato di buon senso” è una citazione nota di Ambrose Bierce, noto scrittore del XIX secolo. Scopriamo la sua storia dagli esordi al grande successo.
Chi era Ambrose Bierce
Ambrose Gwinnett Bierce, nato a Horse Cave Creek il 24 giugno 1842, è stato uno scrittore statunitense. Cresce in una famiglia molto numerosa composta da dieci figli facendosi riconoscere prima da loro, poi dagli amici una volta cresciuto, per il suo sarcasmo. Questa sua caratteristica lo porta a farsi soprannominare “bitter”, amaro, da tutti i suoi conoscenti.
All’età di quindici anni decide di abbandonare la famiglia, stufo di vivere nella totale povertà, e inizia a viaggiare per gli Stati Uniti incontrando lo zio Lucius che lo prende sotto la sua ala. Lo fa iscrivere al Kentucky Military Institute dove si appasiona di cartografia e dove svolge il ruolo di volontario come topografo.
L’esordio come scrittore di Ambrose Bierce
Durante gli anni della guerra di secessione inizia a scrivere il suo racconto “Tales of soldiers and civilians” in cui racconta gli orrori del conflitto. Nel corso delle sue opere fa emergere anche un altro suo pensiero: la casualità degli eventi. Questo aspetto, unito all’esistenza del soprannaturale guidano le sue opere facendo nascere racconti a volte macabri.
A 24 anni decide di abbandonare l’esercito, stufo di svolgere quella vita, e così intraprende la carriera di giornalista e scrittore. La sua posizione lo mette spesso in difficoltà, tanto da farlo girare armato per difendersi da eventuali attacchi.
Vita privata e ultimi anni di Ambrose Bierce
Nel frattempo lo scrittore si sposa con Mary Ellen e con lei mette al mondo i tre figli, cresciuti da entrambi i genitori fino al 1888, anno della loro separazione. Ottiene fortuna con la pubblicazione di “Dizionario del Diavolo” e alcuni racconti brevi come quelli sul suo passato in guerra
Ambrose all’età di 71 anni parte per il Messico come corrispondente, ma sparisce misteriosamente durante la battaglia di Ojinaga aprendo così numerose teorie sulla sua morte.
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