Argomenti trattati
Avete mai riflettuto sul fatto che ci sia differenza tra essere single a 20 anni ed esserlo (ancora) a 30 come Bridget Jones (foto sopra)?
Certo, perché esserlo a 20 anni può essere accettabile, ma ad esserlo anche dieci anni dopo –con tutta l’acqua che è passata sotto i ponti nel frattempo per quanto riguarda ciò che siamo – è inevitabile sentire in noi una sorta di fallimento, anche se ovviamente non è obbligatorio avere qualcuno andando avanti con l’età – almeno nel nostro contesto culturale: in altri ci sono più pressioni sociali –.
Ma vediamo in particolare cosa cambia in noi in questo periodo, perché ci sentiamo “peggio” a non aver trovato l’anima gemella a 30 anni piuttosto che a 20.
L’idea di divertimento
Innanzitutto tra i 20 e i 30 anni cambia la nostra idea di divertimento: a 20 anni è un “must” della nostra vita, quando sentiamo che è ancora tutto possibile e scopriamo l’indipendenza e il valore della scelta; a 30 anni questo senso di “onnipotenza” c’è di meno e ci attirano di meno anche le avventure amorose: desideriamo magari un rapporto più stabile e più serio.
La capacità di adattamento
A 20 anni si è più “adattabili”, perché non si sa così bene ciò che si vuole dalla vita e allora “si accetta tutto”; a 30 anni, invece, non è più esattamente così, perché sappiamo meglio che cosa vogliamo e non siamo più disposte ad accettare mezze misure, tipo un lui “qualsiasi”.
I tempi di preparazione “per piacere”
A 20 anni ci si impiega meno a prepararsi per uscire di casa e per star bene, mentre a 30 – che si è più esperte su trucco, parrucco e modo di vestire – ci vuole più cura e magari pensare ad una bella dieta per stare bene prima di tutto con se stessi.
I “gusti” (riguardo agli uomini)
Per quanto detto sopra, si può dedurre che a 20 anni non sappiamo nemmeno veramente cosa vogliamo in fatto di uomini – e spesso sogniamo ancora il principe azzurro –, mentre a 30, se non è certo detto che sappiamo cosa vogliamo, è ben più certo che sappiamo cosa non vogliamo –anche dal punto di vista sessuale –.
Le preoccupazioni per il futuro
A 20 e a 30 anni, come già detto, si pensa e si ha voglia di conquistare il mondo, ma a 30 logicamente si ha la percezione di avere meno tempo a disposizione e il futuro preoccupa davvero – e quindi, per ritornare all’argomento di partenza, anche il fatto di non avere ancora trovato l’anima gemella, nonostante il tempo passi –
La consapevolezza di se stesse
Ovviamente a 30 anni si è più consapevoli di sé rispetto a quando se ne aveva 20, quindi si ha più paura, perché ci si chiede se sarà sempre possibile che siamo in grado di affrontare tutto da sole, come ci siamo rese conto di averlo saputo fare finora.
La percezione della solitudine
A 20 anni la solitudine un po’ ci fa sentire forti e un po’ ci fa paura e quando arriva ha un che di devastante; a 30, invece, si può arrivare a saper stare da sole, perché si conosce di più la solitudine e la si può far diventare una scelta, preferendo amare se stesse “piuttosto che” un uomo. Ma poi, non si è sempre detto che non bisogna mettersi con qualcuno per paura di rimanere da sole? Forse è la capacità di “bastarci”, che ci rende pronte anche per l’altro. In ogni caso, meglio soli che mal accompagnati.