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Con una lunga lista di vittorie alle spalle, ecco la storia di Anatolij Karpov e degli anedotti interessanti della sua carriera nel mondo degli scacchi.
Chi è Anatolij Karpov
Anatolij Evgen’evič Karpov (Zlatoust, 23 maggio 1951) è uno scacchista e politico russo. Cresce in quella che era l’Unione Sovietica appassionandosi al mondo degli scacchi fin da bambino grazie al padre. Quest ultimo per altro conclude gli studi universitari in ingegneria meccanica quando Anatolij è ancora piccolo e una volta ottenuto il ruolo di dirigente in una fabbrica della città occupa i pochi momenti liberi ad insegnare il gioco al figlio.
L’infanzia del piccolo non è però sempre facile, soprattutto per via della sua salute cagionevole. Per fortuna però questa non gli impedisce di perseverare nella sua grande passione e poter così raggiungere livelli altissimi a soli dodici anni. Dopo un grande traguardo in gara viene ammesso nella prestigiosa scuola di Michail Botvinnik.
L’inizio della carriera di Anatolij Karpov
Una volta conosciute le grandi menti dell’accademia scopre di essere poco più che mediocre, ma a determinare una svolta nella qualità del gioco è l’incontro con José Raúl Capablanca, il noto campione cubano. Infatti deve a lui le grandi strategie e tecniche apprese grazie alla lettura del suo “Manuale degli scacchi”. Inizia nel 1967 a partecipare ad alcuni campionati nella categoria juniores ottenendo grandi risultati, ma non ancora eccellenti. Grazie agli insegnamenti di un altre grande scacchista, Semen Furman, riesce nel 1969 ad ottenere il titolo di campione del mondo juniores.
Negli anni a venire il suo punteggio non fa che salire e le sue vittorie aumentano ma riuscire a replicare gli stessi risultati nella categoria degli adulti sembra molto difficile. Infatti, dopo la sconfitta dell’Unione Sovietica per opera di Bobby Fischer, scegliere un proprio rappresentante non è facile. Sono molti i nomi a cui la federazione pensa, ma sembrano tutti inadatti al ruolo, Karpov compreso data la sua giovanissima età.
Anatolij Karpov e il titolo di campione del mondo
Tra Anatolij e il campione americano non si riuscirà mai ad assistere ad un match. Quest ultimo infatti era noto per aver imposto anche al precedente avversario Spassky delle regole considerate inaccettabili. La lunga decisione necessaria a comprendere chi deve essere il nuovo sfidante di Fischer lo porta a perdere il titolo e decretare automaticamente Karpov come nuovo campione del mondo. Per molti questa scelta risulta ingiusta, ma Karpov dimostra di meritare il titolo quando vince il torneo di Milano del 1975, dichiarato uno dei più tosti in assoluto.
Un incontro memorabile che vede protagonista Karpov è indubbiamente quello del 1978 che lo vede contro Florencio Campomanes, scacchista delle Filippine. Il loro scontro, oltre a destare la curiosità di molti per via delle evidenti differenze di età e tecnica dei partecipanti, diventa un pretesto per un velato scontro politico. Tra i match memorabili non si può non menzionare quello contro “il terribile Viktor” arrivato al suo massimo livello nel gioco. Questo non è però sufficiente a fermarlo dato che Karpov si conferma il miglior giocatore insieme ad altri colleghi sovietici.