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Con una spiccata razionalità che emerge soprattutto nella sua produzione artistica, André Derain è un artista lontano dalle correnti sperimentali del XX secolo.
Ecco la storia del grande pittore francese.
André Derain (Chatou, 10 giugno 1880 – Garches, 8 settembre 1954) è stato un pittore francese. Cresce a Parigi con la famiglia agiata che gli permette di avere una buona istruzione. Viene infatti spinto dal padre ad iscriversi alla facoltà di ingegneria per poi decidere autonomamente di indirizzarsi verso l’Accademia Julian.
Inizia presto ad inserirsi nell’ambiente degli artisti conoscendo subito colleghi del calibro di Henri Matisse e Maurice de Vlaminck che lo convincono ad inserirsi nel mondo della pittura traendo ispirazione dalla natura che circonda la Senna.
Si inserisce tra i Fauves, i cosidetti selvaggi che si inseriscono nella corrente impressionista, esponendo le sue opere nel Salon d’Automne e nel Salon des Indépendants nel 1905.
La sua adesione alla corrente non è però totale, infatti la sua produzione artistica risente molto delle influenze dei maestri più antichi. Nonostante ciò assorbe spunti da numerosi artisti che lo influenzano speciamente nell’utilizzo dei colori.
Non riesce ad abbracciare tutte le correnti però. Infatti quando diversi anni dopo si ritrova a collaborare con Pablo Picasso non si può dire convinto delle tecniche cubiste. Intorno al 1911 si riavvicina all’uso della prospettiva e del chiaroscuro, un po’ come era solito tra i grandi artisti europei.
Inizia per lui successivamente un periodo definibile “gotico” in cui sceglie come protagonisti delle sue opere figure imponenti o nature morte.
Dopo due anni esemplificabili con le opere “La cena” e “Il sabato”, Derain si dedica agli autoritratti e alle rappresentazioni umane confermando la sua passione per ciò che è canonico e conforme.
Durante un viaggio a Roma manifesta infatti questo suo amore per il passato che si concilia poco con l’avvento di nuove correnti come il Surrealismo e il Dadaismo. Gli anni per lui diventano gradualmente più complessi e solitari poichè si rifugia nelle diverse attività manuali che si alternano tra pittura, scultura e incisione.