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Andrea Delogu è diventata un volto apprezzato della tv ma la sua storia parte da un’infanzia difficile. Concepita da genitori tossicodipendenti e cresciuta in comunità, a 32 anni ha avuto il coraggio di raccontare il suo passato e ne è nato un libro, La Collina, edizioni Fandango Libri, in cui ripercorre la sua vita.
Chi è Andrea Delogu
Andrea, intervistata da La Repubblica, ha un aspetto solare, sembra non traspaia alcun tipo né di dolore né di rabbia. Classe 1982 e nata e cresciuta a Coriano, iniziando a parlare del suo passato dice: “Ho avuto un’infanzia felice – dice – mio padre era l’autista e l’uomo di fiducia del capo della comunità. Per questo lo vedevo poco, era spesso fuori. Anche mamma aveva un lavoro, si occupava di fotografie. Avevamo una nostra casa e mangiavamo tutti a mensa. Per me era normale vivere in mezzo a 2.000 persone”.
Il suo ingresso nel mondo dello spettacolo è avvenuto presto. “Avevo 13 anni e Cristina D’Avena si esibiva a Rimini. Il presentatore dovette assentarsi all’ultimo minuto e allora ci pensai io a sostituirlo. Mi accorsi che la mia voce amplificata piaceva, e così mi sono decisa a sfondare in questo ambiente”. Esordisce in tv nel 2002 entrando a far parte delle “Letteronze”, il corpo di ballo dello show di Italia 1 Mai dire domenica e da lì getta le basi della carriera che la porterà a essere conduttrice televisiva e radiofonica.
Andrea Delogu San Patrignano
Nonostante Andrea Delogu parli di “un’infanzia felice”, il suo passato non è stato facile. Nara e cresciuta nella comunità di San Patrignano, Andrea è stata concepita da due genitori tossicodipendenti. Quel mondo era fatto di regole rigide, come racconta poi nel suo romanzo. C’era un “padre padrone” che aiutava le famiglie a liberarsi dall’eroina ma che al tempo stesso imponeva la sua legge. “Era il padre di tutti. Nel libro l’ho chiamato Riccardo. Ci imponeva regole rigide, ma per me era una cosa normale – spiega Andrea Delogu a Repubblica – C’erano anche punizioni pesanti. L’ho capito solo in seguito. […] Amavo il mondo della comunità. In collina si viveva senza soldi, a contatto con la natura, conoscevo tutti. Non c’erano vizi. Nessuna differenza fra le persone”. L’apparenza di felicità nascondeva però una verità amara. “Vedevo persone con dei lividi, ma pensavo che ci fosse un motivo – racconta Andrea – Mi fidavo degli adulti, non stava a me chiedermi il perché. Vedevo pure persone arrivare in condizioni difficili per la droga, ma non mi facevo domande. Ero serena. Gli adulti nascondevano anche situazioni e abusi più gravi”.
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La “collina”, che poi diventa il titolo del suo romanzo, diventa per Andrea Delogu un posto in cui è sempre più difficile vivere. Suo padre, Ivan, decide che è il momento di andarsene perché la famiglia sarebbe potuta essere in pericolo, anche per il potere che aveva Riccardo, il “padre padrone”. Con la fuga dalla comunità inizia un periodo doloroso per Andrea, intriso di sofferenza. La famiglia Delogu va a vivere a Rimini e la bambina ormai cresciuta diventa una donna. Trova il coraggio di raccontare la sua storia a 32 anni, con la pubblicazione del suo primo libro, e lo fa con estrema dignità. “Non sono una vittima. Con la droga i miei genitori hanno fatto un errore – spiega Delogu – hanno riempito un vuoto, sbagliando. Non posso accusarli, anzi mi sento orgogliosa di loro. Mi hanno evitato di soffrire, soffrendo al posto mio. Sono nata in un momento brutto, è come nascere in guerra […] Mi sono liberata. Avevo paura, ma ora sto cominciando a vivere”. Andrea Delogu racconta parte della sua storia anche nella docu-serie del 2020 Netflix SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano.
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