“Nel 2001 c’hai magnato, nel 2013 c’hai sputato.
Venditti verme“. È questo il messaggio dello striscione che questa notte è comparso sotto casa di Antonello Venditti (e che allude al terzo scudetto della Roma).
Il celebre cantautore romano è infatti al centro di una virulenta polemica scatenata da alcune dichiarazioni rilasciate alla trasmissione radiofonica di Mauro Corsi, famigerato e influente personaggio della tifoseria romana.
In sostanza l’artista capitolino ha espresso il proprio rammarico per la situazione della squadra giallorossa, arrivando all’iperbole di un possibile ritiro della canzone Roma (non si discute si ama) come inno ufficiale.
L’amarezza del musicista è grande, tanto più che presso la tifoseria si è sparsa a macchia d’olio la convinzione che Venditti abbia da sempre approfittato senza intima adesione dei proventi scaturiti dallo sfruttamento della canzone menzionata, nonché di Grazie Roma:
“Io sarei quasi felice. A questo poco il grado di rappresentatività è talmente basso… perché la gente pensa persino che io ci speculi… se lo tolgono mi fanno quasi un favore. Ormai appartiene alla storia di Roma, dell’AS Roma.
Io non sono invidioso, e poi una canzone vive nel cuore, non è che vive solo nello stadio, vive nell’anima e nella storia di una città.“
Accenni di megalomania nella parole del cantante, che ultimamente è apparso anche in un brevissimo cameo in La grande bellezza di Paolo Sorrentino, nel quale – la questione è oggetto di diverse interpretazioni – la sua figura viene usata come simbolo popolare della città o come ulteriore illustrazione di quel degrado e spossatezza socio-morale descritta dal film.
Su Facebook Venditti ha voluto lanciare un appello ai tifosi e ai suoi sostenitori, rassicurandoli sul futuro della canzone e sulla propria fedeltà alla società di calcio:
“Cari romani, romane, romanisti e romaniste di tutto il mondo, voglio rassicurarvi sulle mie parole e sul mio pensiero rispetto agli Inni per la nostra amata Roma! La mia voleva essere una forte provocazione per spronare il presidente ed i dirigenti a riportare l’AS Roma alla nostra cultura, rendendola più simile nei contenuti e nei risultati alla nostra grande storia di tifo calcistico, di sportività e di amore.
Sempre orgoglioso di essere con voi, uno di voi….per sempre! Gli Inni sono nel cuore e non appartengono più all’autore, ma ad ognuno di noi. Forza Roma“.
Probabilmente indispettito dalle numerosi voci che si stanno rincorrendo nelle ultime ore, Antonello ha poi rincarato la dose con un ultimo messaggio da cui traspare grande delusione nei confronti di chi avrebbe travisato il suo sforzo a favore della Lupa calcistica:
“Vedo purtroppo che è impossibile parlare della Roma in maniera pura e sincera e molti di voi pensano chissà a quale affare e malaffare ci sia sotto, vi comunico che vi lascio alle vostre dietrologie e alle vostre guerre personali. Chi vuole capire capisca.
Io sono Antonello, non ho nessun padrone e soprattutto nessuna paura di esprimere le mie idee.
Dico solo Grazie e Forza Roma
Antonello”
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