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Antonio Cabrini a Vieni da Me ha raccontato l’episodio più famoso della sua carriera calcistica, cioè il rigore sbagliato nella finale dei Mondiali del ’82, quella giocata in Spagna e che vide trionfare la nazionale italiana.
La versione dello storico difensore dell’Italia non assomiglia a quella che da sempre raccontano le cronache sportive.
La finale dei mondiali dell’Ottantadue vide l’Italia opporsi alla Germania Ovest. al venticinquesimo minuto del primo tempo l’Italia subisce un fallo in area piccola e guadagna il diritto di tirare un rigore che avrebbe potuto sbloccare il risultato.
Il giocatore a cui la nazionale del tempo si affidava più spesso per il tiro dei calci di rigore era Giancarlo Antognoni, il quale però in quel momento sta letteralmente friggendo sulla panchina: il mister Bearzot aveva preferito non schierarlo.
Il secondo rigorista della squadra è un difensore, Antonio Cabrini, il quale si appresta a raggiungere il dischetto mentre la tensione si taglia con il coltello. Quel rigore, come sa chiunque sia appassionato di storia del calcio, non venne segnato e divenne uno dei più grandi rimpianti di Antonio Cabrini.
Ospite d’onore della trasmissione di Caterina Balivo, Cabrini ha giocato alla famosa “cassettiera” che contiene aneddoti e ricordi di tutti gli ospiti della trasmissione.
Quando si è trattato di parlare di quel famoso quanto doloroso episodio, il difensore ha deciso di svelare per la prima volta la propria versione della storia: se la palla non entrò in rete fu colpa di Paolo Rossi.
Nel racconto di Cabrini emerge infatti che Paolo Rossi, all’epoca capitano della nazionale, si avvicinò al difensore e gli sussurrò: “Te la senti?”
Antonio Cabrini, che all’epoca aveva solo 25 anni, fece finta di niente e accennò di sì, ma quella domanda di Rossi, che aveva solo l’intenzione di essere premuroso, mise a dura prova i suoi nervi.
Nonostante il fatto che fosse un buon rigorista, in quel frangente Antonio Cabrini non ebbe la lucidità necessaria a riconoscere una finta del portiere tedesco e lanciò la palla esattamente tra le braccia dell’estremo difensore della Germania Ovest. Un fallimento, tutta colpa di Paolo Rossi!
Commentando la sua naturale propensione a giocare all’attacco nonostante avesse un ruolo fondamentale in difesa, Cabrini ha detto:
Ero un difensore, mi piaceva andare in attacco e spesso mi veniva bene anche fare gol.
Proprio la sua naturale propensione al gol gli fece marcare un punto fondamentale nella semifinale di quell’anno, anche se, come ha ricordato chiaramente anche la Balivo, nessuno ne parla mai.
Tra gli aneddoti legati a quell’indimenticabile Agosto del 1982, Antonio Cabrini ha anche ricordato il festoso viaggio di ritorno sull’aereo privato del Presidente Pertini.
In un clima estremamente goliardico gli eroi della nazionale trascorsero il tempo giocando a tre sette insieme al Presidente, il quale però sbagliò clamorosamente a giocare una carta.
Pare che, nonostante tutto, i giocatori avessero una tale soggezione di Pertini che nessuno ebbe il coraggio di fargli notare quell’errore grossolano.