Chi era Antonio Ligabue: storia del pittore italiano

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Antonio Ligabue è la dimostrazione di quanto l’arte possa portare serenità sia a chi la realizza che a chi la fruisce.

Con una vita segnata dalla malattia mentale, ecco la storia del grandissimo pittore del XX secolo diventato un vero esempio. 

Chi era Antonio Ligabue

Antonio Ligabue (Zurigo, 18 dicembre 1899 – Gualtieri, 27 maggio 1965) è stato uno sculture e pittore italiano. Cresce nella nota città svizzera senza essere circondato dalla sua vera famiglia poichè viene affidato ad una coppia di sposi senza bambini che lo trattano come loro figlio. Nonostante l’amore non manchi, la vita non è sempre semplice per via della situazione economica instabile che li porta a continui trasferimenti.

Inoltre, essendo di salute cagionevole, vive l’infanzia soffrendo dei disagi fisici e questi si ripercuotono poi sulla sua salute mentale. 

Queste difficoltà non gli permettono nemmeno di vivere serenamente la scuola, che cambia diverse volte prima di trovare quella definitiva.

La cattiva condotta lo porta ad essere espulso, ma Antonio troverà la sua strada, nonchè la sua serenità, attraverso l’arte. Si manifesteranno però alcuni episodi poco piacevoli prima che riesca a trovare pace. Infatti viene ricoverato in seguito a una crisi nervosa e sucessivamente aggredisce la madre durante una lite. 

I genitori decidono quindi di mandarlo in Italia dopo essere stato esiliato dalla Svizzera e qui continua a praticare una vita allo sbando occupandosi di mansioni diverse per riuscire a guadagnarsi qualcosa.

Proprio in italia si avvicina alla pittura ritrovando quel senso di leggerezza che per la sua condizione mentale fatica a sentire. 

Antonio Ligabue e la scoperta dell’arte

Dopo aver fatto dell’arte la sua valvola di sfogo, capisce come realizzare delle opere armoniche grazie agli insegnamenti di Renato Marino Mazzacurati il quale lo avvicina allo studio dei colori ad olio.

Nel corso degli anni ’40 si ripresenta per lui una fase difficile che lo porta a tornare in ospedale dopo una serie di attacchi autolesionistici.

Solo verso la fine del decennio e dopo altri ricoveri, riesce a dedicarsi interamente alla pittura e attirare l’interessa della critica. Con l’inizio degli anni ’50 arriva però per lui il periodo di più grande successo che gli permette di tenere mostre collettive ma anche personali.

Espone in numerose città d’Italia fino al 1965, anno della sua morte. 

Lo stile artistico di Antonio Ligabue

Antonio Ligabue si distingue per uno stile sincero, che gli permette di esprimere con l’arte quello che non riusciva a manifestare con le parole.

Non fa mai uso di modelli, ma si lascia solo ispirare dalle immagini custodite nella sua memoria rendendo particolarmente evocativo quello che la sua mente riusciva a rielaborare. Oltre a far uso della sua esperienza personale, si lascia ispirare dalle opere d’arte di grandi artisti come Vincent Van Gogh o Gustav Klimt

Tra i suoi soggetti preferiti si ricordano infatti situazioni di vita quotidiana, paesaggi, ma anche numerosi animali di vario tipo.

Passa poi dalla produzione pittorica caratterizzata da un uso del colore molto ponderato e poco appariscente, alla realizzazione di autoritratti di colori più corposi e accesi. Da non dimenticare inoltre la parallela produzione scultorea che vede nuovamente protagonisti gli animali.