Mel Gibson ormai ama sguazzare tra sangue e violenza. Lo aveva già fatto in The Passion e ora vuole replicare con Apocalypto. Il nuovo film di Mel sembra fatto apposta per creare polemiche e propagarsi grazie al marketing gratuito, e a dargli una mano ora si è aggiunta la Commissione Censura che ha ritenuto il film adatto anche ai bambini. Visto che sono un blogger, cattivo e senza peli sulla lingua, vorrei domandarmi se questo non sia un passo avanti piuttosto che uno in dietro.
L'Europa ha vietato il film ai minori di 18 anni, gli Stati Uniti hanno richiesto che i pargoli fossero accompagnati da un adulto: noi nulla. E forse è un bene. Scusate ma partiamo da un presupposto: un bambino di dieci anni solitamente non va da solo al cinema, quindi abbiamo già risolto un problema. Sì, sappiamo che la legge non può basarsi sulle intenzioni ma ha bisogno di regole, però anche il buonsenso ha un suo valore spesso disatteso.
Ora rimane l'incognita del quattordicenne/diciassettenne tutto infoiato che si presenta alla biglietteria del cinema con il suo bel biglietto per vedere Apocalypto. Può farlo, visto che non è vietato – e si sa che l'adolescente è attratto dalla violenza -, e il fatto che il film sia recitato tutto il lingua maya, cosa che quasi certamente lui non sa nemmeno, non lo fermerà certo: ha bisogno della sua dose di wrestling. Ecco, analizziamo meglio questo caso: è molto probabile infatti che Giacomino, così lo chiameremo, sia giunto nei pressi del cinema subito dopo aver abbandonato sul tappeto di casa il joypad della Playstation, quello che per tutto il pomeriggio ha comandato le dita di Knor, il distruttore assetato di sangue. Ma mentre Knor è un gioco, con cui si diverte quotidianamente, Apocalypto è un film con atmosfere drammatiche, con immagini di sofferenza, cupo, che anche se non viene compreso fino in fondo dall'infoiato, può comunque indurre ad una breve e fugace riflessione. Se così non fosse non cambierebbe comunque nulla: per Giacomino Apocalypto sarebbe solo l'ennesima violenza, quello con cui convive quotidianamente grazie a Playstation, Wrestling, film tv con il tanto caro bollino rosso e video messi da blogger incoscienti.
Non so, sono convinto che questo non divieto possa essere un bene per tanti adolescenti: la violenza in un gioco è gratuita, quella in un film può essere motivo di riflessione.