Chi era Arati Saha: tutto sulla nuotatrice che attraversò la Manica

Fu la prima donna asiatica ad attraversare a nuoto il canale della Manica: tutto quello che c'è da sapere su Arati Saha.

Google le ha dedicato il Doodle nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni: ecco chi era la nuotatrice indiana Arati Saha.

Arati Saha: chi era?

Arati Saha è nata il 24 settembre 1940 ed è stata la prima donna di origine asiatica ad attraversare a nuoto il canale della Manica, che separa Inghilterra e Francia. Google, nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni, le ha dedicato il Doodle, dando così importanza a una donna che è stata protagonista del nuoto a livello mondiale.

La passione per il nuoto è arrivata molto presto per la Saha, che nel 1952, a soli, 12 anni ha partecipato alle olimpiadi di Helsinki, insieme ad altre 3 nuotatrici indiane, nuotando i 200 metri rana e ottenendo il 33esimo posto. A soli 19 anni, nel 1959, ha deciso di attraversare a nuoto il canale della Manica, riuscendoci il 29 settembre, dopo un primo tentativo fallito il mese precedente. L’anno successivo ottenne l’onoreficenza indiana del Padma Shri.

A 54 anni, a causa di ittero ed encefalite, la Saha è morta. A Calcutta, sua città natia, è stato realizzato un monumento nel luogo in cui abitava e nel 1999 è stato emesso un francobollo in suo onore.

La traversata della Manica

Dopo un’adolescenza trascorsa a gareggiare su brevi distanze, la Saha decise di prodigarsi in distanze più lunghe, prendendo parte a competizioni nel fiume Gange.

Per l’impresa nella Manica, prese ispirazione da Brojen Das, il primo uomo asiatico ad aver attraversato nel 1958 il canale tra Inghilterra e Francia. Nell’aprile del 1959, la nuotatrice iniziò ad allenarsi per compiere l’impresa. Inizialmente nuotò per otto ore di fila e successivamente raggiunse le 16 ore di allenamento no stop, apparentemente senza fatica.

Provò per la prima volta ad attraversare la Manica il 27 agosto 1959, ma sfortunatamente l’impresa non venne compiuta. Senza demordere, la Saha ci riprovò il 29 settembre del medesimo anno e riuscì nel suo intento. Partendo dalla costa francese, l’atleta nuotò per 16 ore e 20 minuti e raggiunse la località inglese di Sandgate. All’arrivo mostrò orgogliosamente la bandiera indiana.

Il suo nome è oggi ricordato tra le grandi atlete asiatiche che hanno contribuito a cambiare la storia dello sport mondiale, così come Mary Kom e Amna Al Haddad.

Scritto da Chiara Caporale

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