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Ariaferma, uno dei film presentati fuori concorso alla Mostra di Venezia, diretto da Leonardo Di Costanzo, è stato distribuito nella sale dal 14 ottobre 2021. Risultato di una collaborazione tra Italia e Svizzera, ha un cast di tutto rispetto e una trama molto particolare ed è stato nominato in diverse categorie ai David di Donatello 2022.
Ariaferma: il cast
Tra gli interpreti che hanno partecipato al film ci sono i grandissimi attori. Troviamo Toni Servillo nei panni di Gaetano Gargiulo e Silvio Orlando per Carmine Lagioia. Fabrizio Ferracane è Franco Coletti mentre Salvatore Striano è Cacace. Roberto De Francesco interpreta Buonocore. La direttrice è interpretata da Francesca Ventimiglia, Fantaccini da Pietro Giuliani, Arzano da Nicola Sechi. Infine, Leonardo Capuano interpreta Sanna, Giovanni Vastarella è Mazzena e vediamo Antonio Buil Pueyo nel ruolo di Bertoni.
La trama
Il film è ambientato in un carcere in via di dimissione e che sta per essere chiuso: la costruzione dell’Ottocento è ormai in rovina, non ci sono servizi come la cucina e non c’è nemmeno la direttrice, già mandata in un altro luogo. Ma per un problema burocratico, invece che festeggiare la chiusura del penitenziario, il personale di polizia è costretto a tenere d’occhio gli ultimi dodici detenuti rimasti, perché il loro trasferimento è stato rinviato.
Riuniti i detenuti in poche celle, la vita comune tra carcerati e carcerieri sembra abbattere le barriere tra i due gruppi, creando delle tensioni. Gaetano Gargiulo è l’agente più anziano e per questo viene messo a capo della direzione, ma viene sfidato dal camorrista Carmine Lagioia. Il camorrista cerca di creare una rivolta sfruttando il fatto che, con la chiusura delle cucine, vengono distribuiti solo cibi precotti e si offre di cucinare per tutti. Gargiulo accetta a patto di tenerlo sotto controllo.
Il più giovane dei detenuti, Fantaccini, tenta il suicidio, ma viene fermato da Lagioia, che ne diventa il confidente. Nel frattempo anche la distanza fra l’agente anziano e il camorrista si riduce, quando tutti si ritrovano a cenare ad una tavolata comune, complice il guasto della centrale elettrica, che li costringe a mangiare al lume delle lampade.
Il giorno dopo la distanza diminuisce ancora, poiché non c’è cibo e Lagioia improvvisa il pranzo prendendo delle verdure rimaste nel vecchio orto del carcere. Si ritrova a parlare con Gargiulo, scambiandosi i ricordi del proprio passato e della loro infanzia, passata nello stesso quartiere di Napoli. Il film si conclude senza ben sapere cosa ne sarà dei detenuti e degli agenti.