Sul fatto che Giorgio Armani sia uno degli stilisti più iconici e amati nella storia della moda, non c’è dubbio: la linea Haute Couture per la nuova stagione primavera/estate 2019, però, è un vero e proprio capolavoro. Elegante, dall’essenza orientale e femminile, la collezione Privé ha lasciato tutti a bocca aperta.
Armani Privé SS19
La scelta della location dove avrebbe avuto luogo la sfilata per la Parigi Fashion Week ha visto protagonista lo splendido Hôtel d’Évreux con la sua serie di saloni dorati e luminosi, situato a Place Vendôme: un cambiamento rivoluzionario rispetto alla precedente, caratterizzata da dimensioni anonime e fredde.
Una fusione di due periodi storici
Una scenografia in stile anni ’30 che pareva essere stata creata da una descrizione di Fitzgerald nel suo libro Il Grande Gatsby. Le modelle fluttuavano sulla passerella lentamente, con estrema grazia, circondate dal pubblico che le osservava con stupore e luccichio negli occhi. Un design ispirato all’Art Deco, che ha reso protagonista una pioggia di elementi ornamentali come il tulle, le perline e le paillettes, mescolate con cristalli, fiocchi, frange e piume.
Gli abiti confezionati dallo stilista e il suo staff splendevano di luce propria: superfici lucide, ottenute sia grazie alla laccatura che dall’uso significativo della pelle di serpente per gli accessori, che passavano dai toni del rosso a quelli del blu, bianco e nero con una naturalezza incredibile, senza creare contrasti invadenti, rendendo tutto leggero e meraviglioso, proprio come in un sogno.
I colori e le forme semplici degli abiti richiamano alla femminilità degli anni ’80, decennio in cui le donne prendono coscienza della proprio ruolo sociale e lo dispiegano anche nel modo di vestire, di cui Giorgio fu il primo vero esponente. Il Power Dressing di Armani, infatti, vede la donna, impegnata nel mondo del lavoro, determinata e influente, camminare con sicurezza tra la mole di pregiudizi maschili.
Ha rivoluzionato lo stile femminile con le sue giacche sfoderate, che ripropone in questa collezione, in una versione “esotica” ispirata alla femminilità del mondo orientale, abbinate a gonne che seguono le forme del corpo per scendere delicatamente fino all’orlo e pantaloni a sigaretta in tessuto jacquard geometrico tridimensionale argentato, come nel completo di apertura. La collezione, infine, si è attenuata pian piano verso il nero, con abiti e look coordinati che sembravano nati dal metallo liquido.
Da Maestro per un Maestro
Le modelle hanno sfilato accompagnate dalla colonna sonora di The Conformist di Bernardo Bertolucci del 1970; un omaggio di un Maestro verso un altro Maestro, scomparso lo scorso novembre, che mescola la moda con la musica, come testimonianza dei rispettivi capolavori, che appartengono a due mondi differenti, ma complementari.
Numerosi ospiti d’eccezione sono accorsi a sostenere Giorgio Armani, come le attrici Uma Thurman, Dakota Fanning, Amber Heard oppure la cantante Céline Dion, le quali sono rimaste assolutamente affascinate dall’ambiziosa collezione dell’amico stilista.
Una sfilata sconvolgente, a dir poco meravigliosa, una collezione che può essere paragonata ad un forziere di tesori preziosi che non appena aperto ha abbagliato il pubblico con la sua luce.
Un lavoro F A V O L O S O, congratulazioni Giorgio!