Chi era Arrigo Levi: vita e carriera del giornalista italiano

Difensore dei valori etici e laici e caratterizzato da un taglio internazionale, Arrigo Levi ha lavorato per le più grandi testate italiane.

Giornalista, scrittore e conduttore televisivo. Arrigo Levi ha avuto una brillante carriera giornalistica: dalla Gazzetta di Modena alla Bbc di Londra, corrispondente del Corriere della Sera, inviato e poi direttore de La Stampa. Importanti anche i traguardi nella politica: dal 1998 al 2013 è stato consigliere delle relazioni esterne del Quirinale.

Chi era Arrigo Levi

Arrigo Levi è nato a Modena il 17 luglio 1926. Appartenente a una famiglia della Comunità ebraica, nel 1942 fu costretto a trasferirsi con la famiglia in Argentina a causa delle leggi razziali in vigore in Italia. Proprio da Buenos Aires iniziò la carriera giornalistica collaborando con il giornale L’Italia libera del Partito d’Azione. Subito dopo la guerra tornò in Italia, prese la laurea in Filosofia a Bologna e lavorò per l’Unità Democratica, giornale diretto da Guglielmo Zucconi.

Buona parte della sua carriera la trascorse come inviato per grandi giornali. Trasferitosi in Israele partecipò alla prima guerra arabo-israeliana scrivendo corrispondenze dal conflitto per la Gazzetta di Modena. Dal 1951 al 1953 lavorò a Londra per il quotidiano torinese la Gazzetta del popolo dove collaborò al programma «Radio Londra» alla BBC. La tappa successiva fu Mosca nel 1960: Levi in Russia fu corrispondente prima per il Corriere della Sera e poi per Il Giorno.

Negli anni 60, come fece un altro grande giornalista, Enzo Biagi, entrò in Rai. Lì condusse il telegiornale dal 1966 al 1968 e ciò fu una vera e propria novità perché le notizie erano sempre state lette da uno speaker e non da un giornalista professionista. Tornato a lavorare per la carta stampata, negli anni 70 intraprese la sua carriera a La Stampa, prima come inviato e poi direttore, dal 1973 al 1978. ”Sarà mio impegno mantenere a La Stampa la sua chiara e forte fisionomia di organo indipendente (…) che con l’ampiezza dell’informazione vuole favorire la crescita di una società italiana illuminata e matura”, disse presentandosi alla redazione. Dal 1979 al 1983 ha collaborato con il Times, dove curò una rubrica di problemi internazionali. Nel 1988 fu capo editorialista del Corriere della Sera e dal 1998 al maggio 2013 è stato consigliere per le relazioni esterne del Quirinale sotto due presidenze: Carlo Azeglio Ciampi e poi Giorgio Napolitano.

Arrigo Levi è autore di ben 26 libri tra cui Dialoghi sulla fede (2000), America Latina: memorie e ritorni (2004), Cinque discorsi fra due secoli (2004), Un paese non basta (2009), Da Livorno al Quirinale. Storia di un italiano (2010), racconto della vita di Carlo Azeglio Ciampi. Ha ottenuto nel 1987 il Premio Trento per il giornalismo, nel 1995 il Premio Luigi Barzini come miglior corrispondente e il Premio Ischia Internazionale nel 2001. Nel maggio 2008 vinse la seconda edizione del premio letterario Giorgio Calcagno. Nel maggio 2012 ha ricevuto il premio giornalistico nazionale “Novara Diventa. La tradizione di innovare“.

La carriera in tv

Conduttore e coordinatore del Tg Rai, realizzò memorabili dirette sulla Guerra dei sei giorni combattuta nel 1967 tra arabi e israeliani e sull’invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968. Levi è poi associato a tanti programmi curati per la Rai, come Tam Tam che condusse con Vittorio Citterich dal 1982 al 1987. Passato in Fininvest l’anno seguente, Levi lavorò per Canale 5 alla guida del programma Tivù Tivù con Angelo Campanella. In seguito tornò in Rai, con le trasmissioni I giorni dell’infanzia (1993), Emozioni Tv (1995) e Gli archivi del Cremlino (1997), della quale è stato anche autore. Nel 1999, su Rai Uno, ha condotto C’era una volta la Russia.

Arrigo Levi si è spento a 94 anni la notte del 24 agosto 2020, a Modena, sua città natale.

Scritto da Evelyn Novello

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