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Come se la situazione non fosse già abbastanza grave di suo adesso arriva la bora a soffiare sugli incendi del Carso: 300 persone sono state evacuate con una vasta operazione per parte ancora in corso perché il vento teso minaccia di indirizzare le fiamme verso Savogna d’Isonzo e su alcuni spot territoriali in particolare.
Le previsioni meteo per le prossime ore poi sono a metà fra speranza e terrore, perché se da un lato sono attesi temporali per le prossime 24-36 ore dall’altro il loro arrivo viene annunciato da venti tesi che invece del potere distruttivo delle fiamme sono “amici”.
Il dato, riportato dall’Ansa, è che oltre 300 persone vengono evacuate da Gabria e San Michele del Carso, frazioni di Savogna d’Isonzo, in provincia di Gorizia.
Il rischio è quello dell’estensione in Italia dell’incendio sul Carso sloveno. A prendere la decisione sono state proprio le autorità in ordine alle previsioni di bora che nella notte soffierà verso l’Italia.
Le persone saranno ospitate nella palestra della squadra di calcio del Savogna e a Monfalcone e Gradisca d’Isonzo. Ci penseranno i Vigili del fuoco del Comando di Gorizia a coordinare i trasferimenti assieme a personale della Protezione civile e Comune di Savogna.
Nel frattempo e per le ore di questa torrida giornata del 24 luglio arriva una bella notizia sempre battuta dall’Ansa: “La bora soffiata in nottata è stata meno forte di quanto si prevedesse, la pioggia caduta e il lavoro di circa mille vigili del fuoco sloveni hanno impedito che l’incendio sul Carso sloveno si propagasse anche in Italia”. Quella che si preannunciava dunque come una notte difficile lo è stata ma con il risultato di un pericolo grave scongiurato dagli operanti.
E dopo aver appreso dell’encomiabile lavoro dei vigili del fuoco sul versante sloveno, della perfetta sinergia con gli operatori in territorio italiano e soprattutto della previsioni meteo che si sono rivelate più “catastrofiche” di quanto non sia poi accaduto tira il fiato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con deleghe alla Protezione civile e alla Salute, Riccardo Riccardi. Ha detto l’amministratore regionale: “Mi pare che sia andata tutto sommato bene.
Vedremo oggi, siamo al lavoro”.
Le ultime agenzie spiegano che “i velivoli di soccorso si sono alzati in volo da ore: due Canadair e due elicotteri. A terra continuano operazioni di spegnimento e bonifica del terreno”. Insomma, per fortuna in tutta l’area tra Italia e Slovenia è piovuto anche se poco e per poco. In val Resia, in Friuli, stamani sono riprese le operazioni di spegnimento e stanno operando un Canadair e un elicottero.
E sull’altro fronte contiguo, in Slovenia, oltre mille vigili del fuoco e circa 260 forestali sono ancora al lavoro. Attenzione però: le fiamme non sono state ancora domate e a dare man forte ai Vigili del Fuoco e del eprsonale di emergenza sono giunti anche circa 130 effettivi dell’esercito.