Articolo 21: creatività televisiva made in Italy contro i Format killer

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L’estro degli autori televisivi italiani è stato ucciso da un killer di nome "Format"?

La soluzione del giallo non è così semplice, come dimostrano le qualificate repliche all’appello lanciato nel sito di Articolo 21 dal dirigente Rai Loris Mazzetti per tutelare la creatività televisiva "made in Italy" ed offrire rifugio on line agli autori maltrattati o esordienti (qui il post relativo).

Le testimonianze di vari esperti, dirigenti Rai ed autori, pubblicate in questi giorni dal Web-magazine dell’associazione, offrono un quadro complesso della scarsa qualità della Tv italiana ed indicano diagnosi più articolate della crisi autoriale: non basta a spiegarla l’invasione di standard riciclati su scala internazionale, che rimane comunque una causa incisiva del grigiore inventivo della Tv di Stato.

Da oggi, segnalerò su Format, inteso come titolo del mio blog, gli sviluppi ed i vari contributi di questo interessante dibattito. 

A cominciare dall’opinione di Maria Mussi Bollini, capo struttura di Rai tre- Bambini/Ragazzi e coordinamento cartoni, che indica il modello produttivo della Tv dei Ragazzi di Rai Tre come esempio virtuoso per ispirare e rivalutare anche il ciclo creativo della Tv per gli adulti.    

La dirigente di Rai Tre contrappone con molta chiarezza i due sistemi di produzione, quello industriale della Tv per adulti e quello artigianale della Tv per bambini.

"…La recente omologazione dei programmi, l’utilizzo di format transnazionali, e l’indiscriminata ricerca del consenso più vasto, hanno condizionato il lavoro creativo e produttivo di chi fa la televisione, obbligandolo ad un avvilimento costante e progressivo, all’abbandono della ricerca di nuovi linguaggi  e di ogni tipo di sperimentazione. Ne deriva un’offerta che reca un paradosso: l’opulenza congiunta alla sterilità".

"Per contro, la Tv per ragazzi vive una condizione quasi artigianale. Priva delle grandi risorse  che sono destinate altrove, è costretta alla perpetua re-invenzione, ad essere un piccolo laboratorio che supplisce alle mancanze con la fantasia  e la creatività…"

"Eppure i risultati ci sono.

Lasciatemi elencare quelli che a buon diritto possono essere menzionati come dei successi della programmazione di RAI 3: La Melevisione è ormai giunta al suo ottavo anno di programmazione il Gt ragazzi è una scommessa vinta per l’informazione dei ragazzi, il Giornale del Fantabosco, Hit Science, E’ domenica papà".

Conviene dunque abbandonare la facile scorciatoia dei format uguali in tutto il mondo per valorizzare i prodotti mirati?

Sulla base dei risultati lusinghieri ottenuti dalla sua Struttura, Mussi Bollini ne è certa.

"…E’ possibile fare una televisione apprezzabile (cioè gradita e vista da un pubblico abbastanza ampio) che sia creativa, sperimentale e innovatrice, una televisione che coinvolga e valorizzi tutte le  professionalità che contribuiscono alla realizzazione del prodotto. Secondo: esiste un pubblico che ha desiderio, interesse, per un altro tipo di programmazione che non sia necessariamente il format acquistato all’estero e inesorabilmente identico per tutte le reti".

"Mi si obietterà che la tv per ragazzi non può essere presa a misura di una possibile televisione per un pubblico più ampio, insomma la ormai trita e ritrita storia della tv di nicchia.

Ma ne siamo proprio sicuri? Forse, basterebbe anche in questo caso, cambiare il punto di vista, mutare la prospettiva. Lo si può fare con un piccolo contributo, riflettendo sul fatto che le maggiori produzioni cinematografiche americane, sia per impegno finanziario, che per raggiungimento del pubblico, sono dedicate all’intrattenimento per famiglie. (Tanto per citare alcuni titoli: Shreck, Era Galciale, Madagascar, Cars…)".
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