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Arturo Toscanini è stato uno dei più grandi direttori d’orchestra che l’Italia può vantare.
Scopriamo la sua storia e gli anedotti più interessanti della sua vita.
Arturo Toscanini (Parma, 25 marzo 1867 – New York, 16 gennaio 1957) è stato un direttore d’orchestra italiano. Cresce con una famiglia appassionata di opera che frequenta spesso il teatro e inevitabilmente ne eredita la predisposizione. Frequenta infatti la Regia Scuola di Musica vincendo anche una borsa di studio in violoncello e composizione diplomandosi poi con lode.
Termina il periodo di istruzione e prende parte ad una tournée in Sudamerica con il maestro del coro e la sua compagnia suonando le opere più celebri tra cui si ricorda l’Aida di Giuseppe Verdi.
Un giorno infatti in seguito al panico del nuovo direttore si trova prendere in mano la situazione e dare l’attacco proprio di quest’opera. Si avvia così una carriera che lo accompagna per tutta la sua esistenza.
Il 21 maggio 1892 dirige la sua prima opera al Teatro Dal Verme a Milano. Esordisce successivamente sui più celebri palchi d’Italia dando memoria ai musicisti più amati della storia.
Le sue regole erano note a tutti in quanto atipiche: luci spente durante le rappresentazioni, vietato l’ingresso al pubblico in ritardo, alle donne del pubblico è vietato il cappello, non si esegue il bis.
Il successo e l’amore ricevuto in Italia fa un passaparola intercontinentale portandolo a dirigere anche al teatro Metropolitan di New York, luogo che chiamerà casa per gli anni successivi. Torna in Italia durante il primo conflitto mondiale per supportare la propria patria e difenderla dal successivo regime fascista. Mantiene indipendente il lavoro del Teatro alla Scala, rifiutandosi addirittura di dirigere per il grande amico Giacomo Puccini con Mussolini in sala.
Torna negli Stati Uniti opponendosi a distanza a fascismo e nazismo. Si organizza per sostenere ebrei, oppositori, politici e chiunque fosse oppresso e perseguitato dai diversi regimi. Gli viene conferita una laurea honoris causa dall’Università di Georgetown a Washington e gli viene dedicata la creazione della NBC Symphony Orchestra.
Durante il secondo conflitto, così come nel primo, si impegna in concerti di beneficienza a favore della Croce Rossa e delle forze armate americane. La rivista Life gli dedica per questo un articolo, un pezzo lungo in cui si aggiunge una richiesta personale del musicista al presidente Roosevelt.
Nel 1946 riesce a tornare in patria e a festeggiare il suo ritorno si riempie fino allo scoppio il Teatro alla Scala.
La riapertura festeggia la liberazione e auspicare alla Repubblica, oggetto di voto nei giorni successivi. Suona numerosi pezzi quella sera, che viene ricordata come una delle più memorabili di Toscanini.