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In determinati periodi dell’anno possedere una lavasciuga o un’asciugatrice può rivelarsi davvero una manna dal cielo: ad esempio, per coloro che vivono in città come Milano o Piacenza, dove nebbia e umidità sono all’ordine del giorno, asciugare i vestiti in inverno diventa praticamente una missione impossibile.
A meno che tu e la tua famiglia non abbiate una mole mostruosa di vestiti, per non rimanere senza dovrai per forza di cose munirti di almeno due stendini, posizionarli stabilmente davanti ognuno dei termosifoni presenti in casa e ricordarti di girarli e rigirarli, pregando che si asciughino in fretta. Il tutto è, ovviamente, possibile se si dispone di una casa abbastanza grande. Questo rudimentale quanto indispensabile metodo di asciugatura, se da un lato vi permetterà di non andare in giro nudi, dall’altro sarà, però, causa della formazione di condensa che, a sua volta, farà proliferare muffe di ogni genere.
Ebbene, pensando a tutte le povere donne costrette a trotterellare da un termosifone all’altro, i produttori hanno ideato e immesso sul mercato due fantastici prodotti: l’asciugatrice e la lavasciuga. Nonostante siano entrambe progettate per assolvere lo stesso lo stesso compito, questi due elettrodomestici hanno caratteristiche e modalità di funzionamento totalmente diversi, che richiedono al potenziale acquirente di prestare particolare attenzione prima dell’acquisto. Ma quale prodotto scegliere tra i due? Quali sono i pro e i contro di ciascun modello? In questo articolo vi forniremo tutte le informazioni necessarie per consentirvi di operare una scelta ponderata in modo consapevole tra asciugatrice e lavasciuga.
Le asciugatrici: tipologie e modalità di funzionamento
L’asciugatrice è un elettrodomestico con una forma assimilabile a quella delle lavatrici ma, a differenza di queste ultime, la sua funzione è solo quella di asciugare i panni, non anche di lavarli. In commercio se ne trovano diversi modelli adatti a tutte le esigenze: da quelli caricabili dall’altro a quelli posizionabili sopra le lavatrici, per consentire un notevole risparmio in termini di spazio. La quantità più o meno elevata di capi che si potranno asciugare al suo interno sarà determinata dalla capacità massima di carico del modello prescelto, che può variare dai 3 kg, per i modelli più piccoli, fino agli 8 kg per quelli più capienti. Per quanto concerne il meccanismo di funzionamento, si distinguono:
1) le asciugatrici a condensazione con resistenza, nelle quali il meccanismo di riscaldamento permette la condensazione del vapore acqueo prodotto durante l’asciugatura.
In questi modelli, il calore è prodotto da una resistenza elettrica che riscalda l’aria prelevata dall’esterno che verrà poi soffiata all’interno del cestello tramite una ventola. Il calore cosi prodotto trasforma l’umidità dei vestiti in acqua che sarà, poi, convogliata in un apposito contenitore che dovrà essere svuotato manualmente alla fine di ogni ciclo.
2) Le asciugatrici a pompa di calore. Si tratta di modelli più avanzati nei quali il calore necessario all’asciugatura degli abiti è prodotto da una pompa di calore (simile a quella che si trova nei climatizzatori) composta da uno scambiatore e da un compressore. L’aria si ottiene attraverso una tecnologia complessa con l’ausilio di serpentine e gas refrigeranti. L’umidità prodotta viene di solito espulsa attraverso un tubo di scarico, ma è possibile reperire anche modelli con vaschetta.
PRO E CONTRO. Il vantaggio dei modelli che convogliano l’acqua prodotta durante il processo di asciugatura in una vaschetta estraibile, sta nel fatto che quest’ultima potrà essere utilizzata nel ferro da stiro o nelle caldaie, in quanto priva di calcare (risparmiando sui costi dell’acqua distillata).Inoltre, non essendo dotate di un tubo di scarico, potranno essere collocate in qualunque punto della casa, anche al di sopra della lavatrice, con un notevole risparmio di spazio.
I contro di questi modelli, invece, vi è il fatto che, impiegano una tecnologia ormai sorpassata, potranno si essere acquistate ad un prezzo inferiore ma consumano molta energia elettrica. Per quanto riguarda, invece, i pro dei modelli a pompa di calore, troviamo sicuramente la maggiore celerità nell’asciugatura e il minor consumo elettrico rispetto alle precedenti.
Tra i contro vi sono, però, i costi di acquisto, che saranno nettamente maggiori rispetto a quelle con resistenza.
Quando si utilizza questo tipo di elettrodomestico è molto importante prestare attenzione al programma di asciugatura da scegliere in base alla tipologia di indumenti. Il rischio è, infatti, quello di rovinare irrimediabilmente i nostri capi più cari che verranno fuori storti o di una taglia xxs!
Le lavasciuga: tipologie e funzionamento
La lavasciuga è un elettrodomestico in grado di sviluppare due diversi cicli: uno di lavaggio e uno di asciugatura. Pertanto, acquistando un solo prodotto si potrà usufruire di entrambe le funzionalità con un notevole risparmio in termini di spazio. Questo significa, però, che al suo interno saranno presenti molti più pezzi meccanici ed elettrici, con un conseguente aumento del peso e maggiori difficoltà nella manutenzione. Prima di acquistare un elettrodomestico di questo genere è importante tenere bene a mente il fatto che di regola la capacità di carico per il lavaggio non è la stessa di quella per l’asciugatura: ad esempio, ad una capacità di lavaggio pari a 8 kg corrisponderà una capacità di asciugatura pari a 4 kg, e cosi via con le varie combinazioni possibili.
In commercio è possibile trovare sia modelli con carica dall’alto (che, di regola, sono un po’ più comodi dato che non sarà necessario abbassarsi per inserire i vestiti), sia con carica frontale. Come per le asciugatrici, anche qui il sistema di riscaldamento può essere tanto a condensazione con resistenza, quanto a pompa di calore, con la differenza che, nel primo caso, il consumo energetico sarà di gran lunga maggiore rispetto alle seconde. Il meccanismo che porta all’asciugatura dei capi è il medesimo di quello sopra descritto: l’aria esterna viene riscaldata alla temperatura prescelta in base al programma pre-impostato e poi immessa nel cestello attraverso una ventola.
Anche qui, l’acqua prodotta durante il processo potrà subire due destini:
– essere convogliata in una vaschetta estraibile manualmente e, quindi, essere riutilizzata come acqua distillata nei ferri da stiro o nelle caldaie;
– oppure, sarà espulsa attraverso un tubo di scarico.
I modelli più recenti di lavasciuga (ma ormai anche le asciugatrici) sono, inoltre, dotati di un particolare programma denominato stiro facile o antipiega, in grado di regolare la quantità di umidità da eliminare dagli indumenti, in modo tale da non doverli stirare.
PRO E CONTRO. Innanzitutto, è un prodotto salvaspazio dato che è in grado di svolgere entrambe le funzioni. Sarà, dunque, sufficiente pre-impostare sia il programma di lavaggio che quello di asciugatura, e mettersi tranquillamente a fare altro. Una volta terminati entrambi i cicli, vi basterà tirare fuori gli abiti, piegarli e riporli nell’armadio. In questo caso, però (cioè se si vuole che i vestiti siano anche asciugati), si dovrà avere l’accortezza di non avviare il lavaggio a pieno carico, ma solo fino al peso corrispondente alla capacità di carico indicata per l’asciugatura: in caso contrario, si dovrà aspettare la fine del lavaggio e rimuovere la quantità di capi in esubero. Per i contro, consuma più acqua, in quanto verrà impiegata sia per il lavaggio che per l’asciugatura (in media ai 50 litri necessari per il ciclo di lavaggio se ne aggiungono altri 50 per il funzionamento del condensatore).
Inoltre, come detto poc’anzi, la differenza di capacità tra lavaggio e asciugatura, comporta l’impossibilità di utilizzare l’elettrodomestico a pieno carico se si attiva anche la funzione di asciugatrice. Tra i contro, inoltre, il prezzo: infatti, se per l’acquisto di una normale asciugatrice si dovrà spendere in media dai 300 ai 500€, per una lavasciuga si impiegheranno dai 500 ai 1000€.
Infine, un’ultima considerazione. Se, da un lato, la possibilità di acquistare un elettrodomestico con funzione 2 in 1 può sembrare molto conveniente, dall’altro bisogna tenere conto di un piccolo inconveniente: se si pensa che l’intero ciclo, tra lavaggio e asciugatura, può durare in media fino alle 5 ore, è chiaro che lo stress a cui la lavasciuga verrà sottoposta sarà di gran lunga maggiore rispetto a quello di una lavatrice o lavasciuga semplice; il che potrebbe comportare guasti più frequenti e una maggiore periodicità nella manutenzione.