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Il tempo scorre rapido e inesorabile e una delle dimostrazioni più evidenti è che da un momento all’altro ci rendiamo conto che la hit canticchiata fino a ieri ha in realtà vent’anni.
Il giorno prima eravamo in spiaggia o in discoteca a dimenarci sulle note della canzone del momento e quello dopo ci ritroviamo rimbalzati in avanti di decenni.
Era il 2002 quando un gruppo composto da tre sorelle e denominato Las Ketchup – le premesse erano già evidenti da questo – porta al successo una canzone apparentemente, e non solo, senza alcun senso, ma straordinariamente orecchiabile e, cosa ben più importante, canticchiabile.
Si chiamava Aserejé e aveva uno di quei ritornelli che non dimentichi mai più, al quale avevano pensato bene di associare un balletto.
Non esiste probabilmente essere umano vivente nell’estate del 2002 che non abbia almeno una volta provato le mosse di quel ritornello; e che ripensandoci oggi, esattamente come vent’anni fa, si sta con molta probabilità chiedendo: ma qual è il significato?
Partiamo però con il testo, che vi mettiamo qui nel caso lo aveste dimenticato o abbiate avuto la sfortuna di non essere ancora nati:
Mira lo que se avecina a la vuelta de la esquina
Viene Diego rumbeando
Con la luna en las pupilas y su traje agua marina
Van restos de contrabando
Y donde más no cabe un alma allí mete a darse caña
Poseído por el ritmo ragatanga
Y el DJ que lo conoce toca el himno de las 12
Para Diego la canción más deseada
Y la baila y la goza y la cantaY aserejé-ja-dejé
De jebe tu de jebere seibiunouva majavi an de bugui an de güididípi
Aserejé-ja-de jé
De jebe tu de jebere seibiunouva majavi an de bugui an de güididípi
Aserejé-ja-dejé
De jebe tu de jebere seibiunouva majavi an de bugui an de güididípiNo es cosa de brujería que lo encuentre to’ los días
Por donde voy caminando
Diego tiene chulería y ese punto de alegría
Rastafari-afrogitano
Y donde más no cabe un alma allí mete a darse caña
Poseído por el ritmo ragatanga
Y el DJ que lo conoce toca el himno de las 12
Para Diego la canción más deseada
Y la baila y la goza y la cantaY aserejé-ja-dejé
De jebe tu de jebere seibiunouva majavi an de bugui an de güididípi
Aserejé-ja-dejé
De jebe tu de jebere seibiunouva majavi an de bugui an de güididípi
Aserejé-ja-dejé
De jebe tu de jebere seibiunouva majavi an de bugui an de güididípi
Ma cosa vuol dire? La risposta, oggi come vent’anni fa, è: nulla. A parte le strofe in spagnolo che ci anticipano l’arrivo di Diego intenzionato a ballare, il ritornello di Aserejé non ha alcun significato. Si tratta infatti di una “lingua” sostanzialmente inventata, con parole a caso che Diego ripete dentro la sua testa e che hanno senso solo per lui.
Anche se in realtà, l’intenzione di Diego è quella di canticchiare Rapper’s Delight, un brano del 1979 di The Sugarhill Gang.
In sostanza, le Las Ketchup ci hanno fatto ballare per un’estate intera su un ritornello basato sull’inglese storpiato di un personaggio immaginario.
Saranno anche state delle meteore musicali, ma non si può negare che in tutto ciò ci fosse del genio.