Argomenti trattati
Dopo le bollette e la benzina in aumento, un nuovo avvertimento è stato lanciato da Campari, pronto ad alzare i prezzi per il 2022. Ad aver subito un brusco incremento è anche la farina, che da marzo a ottobre 2021 è salita del 38%. Aumenti segnalati anche per la pasta e il pane. Federconsumatori lancia un allarme.
Aumenti farina, pane e pasta: i dati
La nuova indagine sui prezzi condotta da Federconsumatori segnala rincari a due cifre per farina, pane e pasta.
In metà anno, da marzo a ottobre 2021, la farina è aumentata del 38%. La pasta integrale è arrivata a costare 2,90 euro, registrando un aumento del 33%. Il pane, infine, è salito dell’11% e ora è a 3,86 euro al chilo.
Prima luce elettrica e gas, poi la benzina: anche mangiare sta diventando sempre più costoso.
Aumenti farina, pane e pasta: il motivo
L’Istituto di servizi per il mercato agricolo ha spiegato perché la farina e i prodotti da forno, dal pane alla pasta, hanno subito un netto rincaro.
L’aumento dei costi per il trasporto, “in particolare dei noli dei container dovuto alla pandemia”, è la prima causa dell’incremento registrato nel nostro Paese. Tuttavia, è da segnalare anche una lieve contrazione delle scorte, “visto che nel 2021-2022 la domanda è cresciuta un po’ più dell’offerta”.
Non solo: il calo dei raccolti in Ucraina (diminuiti quasi del 13% nel 2020) e la riduzione delle esportazioni da parte della Russia per contenere il prezzo all’interno dei propri confini influiscono sul costo dei prodotti in Italia. Il grano 100% italiano, infatti, è in grado di soddisfare solo il 36% della domanda. L’aumento del grano duro (+71% tra il settembre 2020 e il settembre 2021), che serve per ottenere farina da pasta, è motivato sia dal significativo incremento dei noli dei container iniziato già nel 2020 sia dalla siccità che ha coinvolto il Canada. Il Paese, infatti, ha ridotto di molto i raccolti e quindi le esportazioni.
Aumenti farina, pane e pasta: l’allarme di Federconsumatori
Federconsumatori ha inviato una segnalazione ad Antitrust “invitandola a verificare la sussistenza di ipotesi di cartello sui prezzi dei prodotti alimentari, così come avvenuto nel 2008”.
In una nota diffusa dall’associazione si legge: “È fondamentale mettere in campo ogni azione di monitoraggio e sanzione affinché il mercato non sia viziato da intollerabili fenomeni speculativi, che andrebbero ad aggravare ulteriormente i già forti rincari in atto, con forti danni alle famiglie e all’intero sistema produttivo“.