Baby George Isis e sicurezza della famiglia reale: sono questi i tre elementi intorno a cui gravitano in queste settimane le preoccupazioni di tutti gli uomini e le donne incaricati della sicurezza di sua maestà la Regina d’Inghilterra e di tutti i suoi discendenti. Un uomo è stato recentemente arrestato per incoraggiamento al terrorismo e per aver pubblicato sul web una serie di informazioni volte a facilitare il compito di attentatori in tutto il mondo.
Baby George in pericolo
George è diventato nel bene e nel male uno dei simboli più recenti e più amati della Monarchia Britannica e in particolare delle nuove generazioni della famiglia reale. Non stupisce quindi che i terroristi che agiscono nel nome e per conto dell’Isis lo abbiano eletto a obiettivo ideale per atti di terrorismo volti a minare alla base lo status quo occidentale.
Una delle immagini diffuse da Rashid sulla rete era composta da una fotografia del Principe George, dalla sagoma di un guerriero jihadista e dalla frase “Anche la famiglia reale non sarà lasciata sola”.
L’uomo, che aveva diffuso sulla rete immagini inneggianti al terrorismo e soprattutto delle vere e proprie minacce all’incolumità del terzo erede al trono d’Inghilterra, è stato arrestato in un blitz della polizia britannica nel suo appartamento.
Oggi Husnain Rashid vede cominciare il processo a suo carico e presenza in qualità di imputato davanti alla Woolwich Crown Court di Londra. Per conoscere gli esiti del processo, che vedono ben sei capi d’accusa elevati contro l’imputato, si dovrà attendere almeno sei settimane.
Il piano di Husnain Rashid
Rashid aveva utilizzato diverse chat di Telegram per diffondere le sue idee in merito alla strategia migliore per uccidere Baby George. Il trentaduenne consigliava di colpire il principe all’uscita dall’asilo e addirittura di avvelenare i gelati messi in vendita negli esercizi commerciali nei pressi della sua scuola.
Oltre a mettere a punto strategie per assassinare uno degli eredi del trono d’Inghilterra, Rashid gestiva anche un sito web dedicato completamente a fornire ai Jihadisti tutte le informazioni necessarie a creare e maneggiare ordigni esplosivi e a portare a termine vari tipi di atti terroristici.
A latere delle sue attività personali, Husnain Rashid ha anche diffuso post sui social network in cui incoraggiava e glorificava gli atti terroristici messi a punto in passato dai guerrieri dell’Isis, incoraggiando tutti coloro che credono nella causa a compiere attentati di pari violenza.
Il telefono: un tesoro distrutto
Dal momento che gran parte delle comunicazioni di Rashid avvenivano attraverso il suo smartphone, è emerso che non appena l’uomo si è reso conto dell’arrivo delle forze dell’ordine, ha schiantato violentemente il proprio smartphone contro il muro del suo appartamento. Gli inquirenti hanno affermato che è stato distrutto in questo modo un grosso quantitativo di prove che, senza ombra di dubbio, avrebbe condotto all’arresto di altre persone implicate nella messa a punto del piano.