Bambini “dimenticati” in auto: tablet e smartphone avvisano con una notifica

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La novità

La Chicco e la Samsung contro il triste e troppo spesso tragico fenomeno dei bambini “dimenticati” in auto. Hanno ideato e metteranno in commercio entro il 2018 o nel secondo semestre dello stesso, il cosiddetto Sistema BebèCare, il primo dispositivo che consente di percepire i movimenti dei piccoli e inviare notifiche ai genitori, se li hanno lasciati in auto, magari per andare al lavoro, pensando che siano a casa o all’asilo.

Tali notifiche verranno inviate attraverso un’App agli apparecchi Samsung come smartphone e tablet. Funzioneranno anche in casa, non solo in auto – soluzioni “out” o “in home” –.

Si tratta di sensori che agiranno all’interno del seggiolino del bambino. Finora solo la Hyundai ha messo a punto, di recente, un “dispositivo anti-abbandono” chiamato Rear Occupant Alert, allo scopo di monitorare cosa succede a chi occupa il sedile posteriore.

Funzionamento

Le notifiche di questo innovativo sistema, partiranno nel momento in cui ci si è allontanati dall’auto, lasciando il bimbo all’interno, e si disattiveranno solo quando si torna alla macchina a prendere il bebè.

Altrimenti verranno inviati automaticamente degli sms ai numeri di soccorso pre-impostati sull’apparecchio Samsung, e verrà comunicato agli addetti il luogo dove si trova la macchina con il bimbo. I sensori interni ai seggiolini saranno dotati di una batteria che durerà 4 anni e di un sistema che avviserà in caso di malfunzionamento. Invieranno le comunicazioni ad un apparecchio Samsung via Bluetooh – per quanto riguarda il dispositivo “in home”, invece coinvolgerà videocamere Samsung che monitoreranno i movimenti del bambino e invieranno le notifiche del caso su qualsiasi dispositivo della stessa marca connesso in quel momento, compresa la televisione -.

La casistica

Si calcola che negli Stati Uniti, dal 1998 ad oggi, vi siano stati 740 bambini morti perché dimenticati in auto. A dirlo è il è il sito No Heat Stroke. org, che si occupa proprio di bambini morti nei veicoli. In Italia non ci sono statistiche ufficiali sull’argomento, ma certamente tristi casi di cronaca di padri e madri “normalissimi”, distrutti dal dolore e dal rimorso per aver involontariamente causato la morte dei loro figlioletti, dimenticandoli in macchina – generalmente d’estate, col caldo -.

Nel giugno scorso, per esempio, ha avuto molta eco la vicenda di una mamma della provincia di Arezzo, che ha dimenticato di avere la sua bambina di 16 mesi in auto, quando al mattino è andata al lavoro: era convinta di avere lasciato la piccola all’asilo nido come sempre e di doverla andare a prendere, ma dopo sei ore lei era ancora in macchina e non si è potuto fare niente per salvarla.

Nel mese successivo era successa una situazione simile a Milano, ma dopo tre ore, qualcuno ha visto la bambina – che ha un anno – e un poliziotto ha potuto salvarla, rompendo il vetro dell’auto in cui era stata dimenticata dalla madre, credendo anche in quel caso, di averla portata alla scuola materna.