Il 4 giugno di ogni anno si svolge la giornata internazionale dei bambini vittime innocenti della guerra. L’Assemblea generale dell’ONU, attivamente impegnata nella tutela dei diritti del bambino, ha riconosciuto l’importanza della commemorazione del 19 agosto 1982, anche in considerazione della situazione di emergenza per la questione della Palestina. L’ONU è rimasta sgomentata per il gran numero di bambini palestinesi e libanesi che sono rimasti vittime degli atti di guerra in Israele.
Questa giornata ha l’obiettivo di diffondere il rispetto per il diritto dei bambini a vivere in condizioni di pace e sicurezza, senza gli effetti contrari che producono un conflitto armato. È importante impedire ai bambini di prendere parte alla guerra ed è obbligo degli adulti proteggerli. Inoltre, dal 2002 è entrato in vigore un protocollo in base al quale è vietato utilizzare i bambini ed i minori nei conflitti armati.
I dati forniti dall’UNICEF spaventato. Circa il 45% dei decessi causati dai conflitti armati, dal 1990 al 2007, sono bambini. Si calcola che circa 300.000 bambini (e bambine) partecipano alle lotte con funzioni diverse, come combattenti, cuochi, facchini, messaggeri, spie o per motivi sessuali. Ma non tutti i dati sono brutti; dal marzo scorso, per la prima volta, un capo militare è stato dichiarato colpevole di crimini di guerra reclutando e arruolando bambini come soldati.
Ma le aggressioni ai bambini non vengono solo dalla guerra, ma anche dalla violenza in famiglia, nelle scuole, o in altre comunità…L’ abuso, sia fisico che psicologico, ha conseguenze dannose soprattutto sui bambini, in quanto, secondo quanto ci è dato sapere, lo sviluppo del cervello dipende delle esperienze dagli stessi vissute. Essere sottoposti a violenza può influenzare il sistema nervoso ed immunitario e quindi diventa più probabile soffrire di problemi di salute.