Ieri ho visto la parte finale di Matrix, che ha proposto un'analisi "metatelevisiva" dei reality show.
Il talk di Mentana, che scandisce un ritmo incalzante alle sue trasmissioni con un'abile mix di rara competenza ed arguta ironia, è un'esemplificazione perfetta di come il casting sia una delle forme di scrittura più importanti di un programma.
In studio c'erano infatti quattro ospiti professionalmente interessati a fare un promo del genere: il padre dei reality italiani e capo di Endemol, Paolo Bassetti, il vincitore de Il Grande Fratello, Augusto De Megni, ed i conduttori di Circus e di Pupe e Secchioni, Barbara Maria Carmela (vero nome!) D'Urso ed Enrico Papi.
Il contraddittorio era affidato ad uno scrittore collegato in esterna, Antonio Scurati, che ha detto cose interessanti su un piano un po' toppo filosofico per essere incisivo.
Convitato di pietra era l'ormai mitico ospite virtuale "criticodelcorriereAldoGrasso" -che in tv si pronuncia tutto unito- che ormai fa parte fissa dei cast di molti programmi contro la sua volontà, per legittimare la serietà dell'analisi proposta dagli esperti in studio: manipolato a piacimento dai conduttori che lo evocano come spettro cattivo ma autorevole, senza dargli però il diritto di parola!
Il percorso del dibattito era dunque prestabilito!
Ritengo ovvio che le riflessioni della tv su sè stessa siano funzionali all'interesse di bottega.
Alcune isole felici, in ogni caso, esistono: Tv Talk su Rai tre , o il Grande Talk su Sat2000 ,per esempio, segnalano alcuni meccanismi del piccolo schermo in modo onesto, obiettivo e adulto.
L'affettata signora D'Urso, invece, che ha un idea così antiquata dell'entertainment da sconfinare nel reato di apologia di finzione, è convinta di parlare a bambini deficienti.
Basta guardare una puntata qualunque di Circus, in cui gli espedienti per creare ascolto non sono funzionali allo show, ma sono ormai diventati lo show stesso.
Le sottolineature goffe ed enfatiche della D'Urso per suggerire spunti di racconto ai concorrenti; i commenti recitati dai partecipanti con la faccia seria per fingere spontaneità e passione parlando delle performance dei loro colleghi, ma interrotti da risatine e ammiccamenti furbetti della serie "mi scappa, non ce la faccio più: ci siete caduti, imbecilli?"; le promesse messianiche sulla vita ultraterrena dopo la Pubblicità (ne vedremo delle belle!).
Che patetici: ma chi credete che sia così stupido a casa? Tutto fumo!
Malgrado la melodrammatica conducente, i reality sono comunque una macchina da soldi gigantesca che produce valanghe di milioni a bassissimo costo.
Impiega infatti manodopera sconosciuta o di secondo piano pagandola poco, e la spalma poi su tutto il palinsesto creando un'indotto per la stessa tv.
Per ottimizzare il profitto generato, il Reality nasce come format ma prolifera in genere.
Si avvale infatti della mediazione sostanziale degli autori, a differenza della Real Tv che registra episodi di vita reali e li trasmette senza filtri linguistici sofisticati , secondo la prassi statunitense "No script, no actors, no editing".
Il reality invece riscrive la realtà secondo le leggi dello Spettacolo e la trasforma in un giochino dalle regole codificate.
Gli autori dunque sfruttano il loro risicato margine operativo di adattatori e lo contestualizzano in ambienti sempre diversi, ne aggiornano i rituali, dando vita ad un operazione di remixage che non cambia l'essenza del concept ma consente la riproduzione incontrollata del format.
E permette alla D'Urso di rivendicare un'evoluzione del linguaggio, per aver cambiato location:
"Basta con le privazioni e la sofferenza dell'Isola- delirava la circense- io ho unito il reality allo spettacolo più popolare e antico, e regalo sogni alla casalinga…".
Un genio! Avanti di decenni!
Troppo avanti, peccato per lei: adesso non ci rimane che tornare indietro, alla vecchia Tv fatta bene da chi la sa fare.
E rispedire a casa l'avanguardista felliniana Maria Carmela!
Guarda on line l'intera puntata di ieri di MatrixVai a Circus sul sito Mediaset (attento ai virus, non ci sono solo quelli informatici!)