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Barbara Masini si è commossa in Senato difendendo la legge DDL Zan, proprio lei, che 10 giorni fa, il 6 luglio, la ha fatto coming out e affermava che “Non mi batto a favore del ddl Zan mossa da ragioni personali.
La mia è una battaglia di giustizia e libertà.”
Barbara Masini, senatrice di Forza Italia, nata a Pistoia a gennaio del 1974. È diplomata al liceo classico Niccolò Forteguerri di Pistoia e laureata in scienze politiche all’Università di Siena. Ha svolto attività di grafica e comunicazione occupandosi di visual communication come libero professionista.
Alle amministrative del 2017 viene eletta consigliere comunale di Forza Italia a Pistoia, risultando la donna più votata della coalizione di centro-destra a sostegno del sindaco Alessandro Tomasi e divenendo quindi presidente della V commissione consiliare che si occupava di Sociale e sanità, attività produttive, commercio, politiche giovanili, pari opportunità.
Alle elezioni politiche dell’anno successivo viene eletta al Senato della Repubblica nel collegio proporzionale Toscana 1, dove Forza Italia riesce a conquistare l’unico senatore eletto al proporzionale in Toscana. È proclamata senatrice della Repubblica il 16 marzo 2018. Ha aderito al gruppo parlamentare “Forza Italia-Berlusconi Presidente”. A palazzo Madama fa parte della commissione Politiche dell’Unione Europea.
Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari, di cui 41 di Forza Italia, per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari.
All’inizio di gennaio 2020 ritira la firma insieme ad altri tre senatori di Forza Italia vicini a Mara Carfagna. A luglio 2021 fa coming out dichiarando la sua omosessualità e confermando di avere una compagna.
La senatrice si è schierata a favore del DDL Zan raccontando un episodio molto personale della vita, ricordando quando la madre capì dell’omosessualità della figlia. La Masini chiede l’approvazione del testo contro l’omotransfobia affermando che:
Non tutti i genitori sono costretti ad avere paura per una società immatura, che ritiene che tuo figlio o tua figlia possano o debbano essere un soggetto più vulnerabile per quello che è. Quando capì di me mia madre mi disse: “Ho paura per te“. Tutti i genitori hanno paura per i propri figli. Per il loro futuro, per la loro salute, per un incidente, per una casualità amara del destino. Ma non tutti sono costretti ad avere paura per una società immatura, che ritiene che tuo figlio o tua figlia possano o debbano essere un soggetto più vulnerabile per quello che è.
Poi si è rivolta a quanti osteggiano il disegno di legge:
A voi tutti auguro di poter guardare negli occhi i vostri cari. Quelli di oggi e quelli di domani, e anche quelli che un domani saranno diversi dai vostri desideri. E poter dire loro, io nel mio piccolo ti ho protetto dalla paura
Il fulcro dell’intervento in aula della senatrice si è concentrato sulla speranza:
Sarebbe grande la sconfitta di veder morire un disegno di legge che in 25 anni , tutte le volte che è stato tentato un iter legislativo, non l’ha terminato, affossato in uno dei due rami del Parlamento. Venticinque anni in cui una comunità di persone è costretta a sentirsi figlia di uno Stato minore, venticinque anni in cui l’Italia indietreggia rispetto a posizioni di civiltà presenti negli altri Paesi a noi fratelli per cultura e livello democratico, dove leggi come questa sono state votate da governi di tutti i colori politici