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Una Barbie musulmana potrebbe sembrare qualcosa di molto strano per il pubblico europeo e occidentale in generale.
Quando pensiamo a una Barbie, la prima figura che ci viene in mente è quella delle tante bamboline che avevamo da piccole: una ragazza di plastica irrealmente magra, con pelle candida, occhi azzurri e capelli biondi.
Le Barbie sono state spesso accusate di prendere in considerazione un solo modello di bellezza, quello tipicamente caucasico, oltre che di inculcare nella mente delle bambine standard di bellezza irrealistici. Per questa ragione, negli ultimi anni l’azienda produttice Mattel ha fatto grandi progressi, progettando Barbie dall’aspetto curvy e bambole delle più diverse etnie.
Da oggi esiste anche una bambola che indossa l’hijab e che recita i versi del Corano.
L’ideatrice della Barbie musulmana, di nome Fulla, è l’imprenditrice francese, originaria degli Emirati Arabi Uniti, Samira Amarir. La donna voleva qualcosa che, oltre ad essere un giocattolo, insegnasse alla figlia la parola di Allah. Samira ha infatti dichiarato al quotidiano Al Arabiya che l’idea per questa bambola è nata dal fatto che, quando la figlia ha compiuto due anni, ha cercato per lei un gioco che la aiutasse ad apprendere con facilità e velocità il Corano, senza tuttavia rinunciare al divertimento.
Fulla non è la prima Barbie musulmana che compare sul mercato. Una bambola islamica fu lanciata nel 2003 da un’azienda americana: questa si chiamava Razanne, che significa “modestia”. La bambola aveva infatti alcune parti del corpo cancellate, come il seno e i fianchi, in modo da non turbare le bambine e i loro genitori.
La Barbie musulmana è ideata per essere un gioco per le bambine dei Paesi islamici.
Questa indossa l’hijab, il tipico velo indossato in diversi Paesi islamici, e l’abaya, l’abito che le copre le forme del corpo. La Barbie inoltre è capace di recitare quattro sure del Corano per insegnarle alle bambine. Le sure sono semplici e sono facilmente memorizzabili.
La Barbie musulmana momentaneamente è in vendita solo nei Paesi del Golfo, come Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti. Nel caso le vendite dovessero andare bene, si pensa che sarà venduta anche in altre aree, come nelle zone occidentali.
In questo modo, anche le bambine emigrate e musulmane potrebbero giocarci.
Oltre a portare gli abiti tipici delle donne musulmane, Fulla ha anche la pelle leggermente scura, nel pieno rispetto della rappresentazione di una donna araba. L’imprenditrice che ha creato la bambola ha dichiarato di voler creare una Barbie in cui le bambine musulmane potessero riconoscere sé stesse o le proprie madri.
Prima che nascesse Fulla, fu un profilo Instagram a creare una Barbie musulmana, vestendo con abiti tipici delle donne arabe delle Barbie dall’aspetto caucasico.
Il nome del profilo è Hijarbie, unisce quindi le parole “hijab” e “Barbie”. L’intento era vestire le Barbie come donne musulmane, vista la mancanza di rappresentazione di questo popolo nel catalogo della Mattel.