Originariamente si trattava di un romanzo scritto da Cécile Aubry.
Poi i francesi nel 1965 ne hanno tratto una serie televisiva in bianco e nero di 13 episodi, e quindi – probabilmente la trasposizione più nota al pubblico italiano – i giapponesi negli anni ‘80 hanno realizzato un cartone animato ispirato alle avventure di Belle e Sébastien.
Meiken Jori, la celeberrima serie d’animazione diretta da Keiji Hayakawa non è l’unico caso di questo anomalo percorso. Basta ricordare anche solo Lady Oscar, o andando più indietro nel tempo, la contemporanea serie anime tratta dal libro Cuore di Edmondo De Amicis o l’ancora più famoso Heidi, cui prese parte come disegnatore il Maestro Hayako Miyazaki.
Presentata con gran successo al Festival Internazionale del Film di Roma (durante il quale sfilò sul red carpet anche il gigantesco cane protagonista), la pellicola Belle & Sebastien attualmente nelle sale nostrane rappresenta una sorta di ritorno alle origini, in quanto si tratta di una produzione francese.
L’operazione, lungi dall’essere diretta solo ai più piccoli o ai nostalgici degli anni ‘80, trova un fattore d’interesse nella regia affidata a Nicolas Vanier: una carriera più che ventennale, la sua, dedicata al documentario naturalistico ambientato nel duro ma affascinante paesaggio della montagna (citiamo per esempio Il grande nord), e che anche quando si è diretta verso la finzione ha conservato un occhio particolare per le location di questo tipo (Loup, il precedente film, è infatti una storia d’amicizia tra un bambino e un lupo nella steppa russa).
La nuova storia del piccolo Sébastien e del pastore dei Pirenei Belle subisce una trasformazione significativa rispetto alla versione originale. Si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale in un villaggio alpino in cui sono arrivati anche i nazisti alla ricerca di fuggitivi: viene così introdotto il tema del paragone tra la condizione animale e quella umana, che trovano molti punti di contatti a seconda della prospettiva dalla quale si vogliono guardare specie diverse (di persone e di bestie).
Orfano in un’epoca difficile, Sébastien trova conforto nell’amicizia con la dolce Belle, giudicata da tutti gli altri abitanti come la responsabile delle stragi di pecore che si stanno verificando ultimamente. Toccherà al ragazzino proteggere il cane da coloro che vorrebbero catturarla e uccidere, proprio come sta succedendo in altri luoghi agli ebrei.
Il cineasta ha chiesto di poter filmare lungo tre stagioni differenti, in modo da poter rendere su grande schermo la tipica variazione di colori della montagna, in modo da renderla un personaggio come gli altri.