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Oggi come non mai, soprattutto grazie ai social, i modelli di bellezza sembrano sempre più standardizzati. Rispetto al passato si sono fatti grandi passi avanti, ma siamo ancora lontanti anni luce dal significato più profondo della parola ‘libertà’. La bellezza occidentale, ad esempio, continua ad ‘imporsi’ sulle donne afroamericane, arrivando a danneggiare perfino la loro salute.
Bellezza occidentale e donne afroamericane
Sulla bellezza sono stati scritti tantissimi trattati, eppure non siamo ancora giunti all’abbattimento delle barriere che gli stereotipi hanno eretto negli anni. Soprattutto quando si tratta di giudicare un corpo, sono molti quelli che salgono in cattedra ancora convinti di essere portatori di verità assoluta. Nessuno standard fisico o modello estetico dovrebbe esistere. Non parliamo di ‘personaggi’ ma di persone nella loro interezza. Tutti, maschi e donne, sono perfetti così come sono. Eppure, ancora oggi la bellezza occidentale si impone sulle donne afroamericane. Nella nostra società, infatti, esiste quella che potremmo definire la ‘supremazia’ di un modello estetico basato su caratteri occidentali. Questa va ad influenzare negativamente chi, per origine, possiede tratti somatici diversi. Non ci riferiamo solo al colore della pelle, ma anche ai capelli afro, un tempo motivo di orgoglio per questa popolazione. Sembra strano, ma anche la naturale forma del capello può creare problemi di discriminazione razziale.
Discriminazione e salute
Nel corso degli anni, le donne afroamericane si sono viste costrette a uniformarsi a canoni estetici occidentali che le hanno portate ad avere anche una serie di problemi di salute. Fino al sedicesimo secolo, i capelli cosiddetti afro erano considerati motivo di orgoglio, poi con la tratta degli schiavi da parte dei conquistatori occidentali, le cose sono radicalmente mutate. Questo cambiamento, ad oggi, sembra non aver ancora inverito la sua rotta. Non a caso, i prodotti per rendendere le capigliature afro lisce e ordinate come suggerisce il modello estetico occidentale sono ancora vendutissimi. Il perché è spiegato alla perfezione da Amelia Govan, rappresentante di vendita che da adolescente faceva uso di questi prodotti ‘liscianti’ ogni mese: “Le donne nere raddrizzano i capelli per assimilarsi. Dobbiamo adattarci: non vedi mai donne nere con le trecce che lavorano in azienda”.
La chiamano integrazione, ma siamo davvero sicuri che sia così? Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Cancer, i prodotti cosmetici progettati appositamente per la tipologia di capelli delle donne afroamericane contengono più sostanze chimiche rispetto ad altri prodotti simili destinati ai capelli delle donne bianche. Queste sostanze disturbano il sistema endocrino che regola la riproduzione, il metabolismo, il sonno, la funzione dei tessuti, la crescita e lo sviluppo. Non solo, altri possibili effetti legati all’utilizzo di prodotti liscianti sono una sensazione di stordimento, difficoltà respiratoria, formazione di vesciche e alopecia. Lo studio dimostra che, nelle donne di origine africana, l’utilizzo di questo genere di prodotti alzano il rischio di sviluppare il cancro al seno del 45% rispetto a un aumento del 7% nelle donne bianche. Percentuale che può salire fino al 60% se il consumo è continuo e frequente. Si può mettere a rischio la propria salute per cercare di uniformarsi ad uno stereotipo di bellezza? A voi le conclusioni.