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Rivoluzionario nel mondo del teatro come pochi altri, Bertolt Brecht è oggi ricordato per essere stato un grande poeta e drammaturgo.
Ecco la storia della sua carriera e del suo successo nel XX secolo.
Eugen Berthold Friedrich Brecht, noto semplicemente come Bertol Brecht, (Augusta, 10 febbraio 1898 – Berlino Est, 14 agosto 1956) è stato un drammaturgo e poeta tedesco. Cresce in una famiglia borghese che lo ha educato secondo la dottrina protestante segnando anche la sua educazione a livello linguistico e culturale. La sua infanzia non trascorre in maniera totalmente serena per via dei problemi di salute e il carattere difficile che lo portano a dedicarsi da giovanissimo alla poesia.
Nel 1913 scrive “L’albero in fiamme”, una delle prime composizioni, seguita da altre a tema bellico con l’inizio della prima guerra mondiale.
Decide inoltre di arruolarsi e così ottiene il diploma d’emergenza per i giovani soldati per poi essere rimandato a casa e iscriversi all’Università di Monaco di Baviera. Qui frequenta diverse facoltà ma senza troppo interesse così decide di avvicinarsi al mondo del teatro e la letteratura, più vicini a lui.
In seguito inizia a collaborare come critico teatrale per due diversi giornali della città per poi decidere di trasferirsi a Monaco.
Qui entra nel gruppo “La cantina delle risate” che si dedica a spettacoli canori e di cabaret con Karl Valentin. Importante inoltre la collaborazione con Frank Wedeking, impegnato a combattere il privilegio borghese dando spazio a personaggi definiti “maledetti”.
Bertolt si forma in un ambiente dadaista, futurista ed impressionista composto da personalità ribelli e interessanti del periodo. Scrive in questo periodo poesie che evidenziano il degrado e la miseria in cui gli emarginati, per cui prova grande pietà, vivono.
Durante gli anni ’30, le sue opere non trovano grande accoglienza da parte del ministero della cultura del Reich. Il drammaturgo, insieme alla sua famiglia, è costetto ad abbandonare Berlino per trasferirsi prima a Praga e poi a Vienna, Zurigo e Parigi. Li incontra un’amica che lo invita in Danimarca dove soggiorna per i cinque anni successivi.
L’esilio, in tutta la sua difficoltà, gli permette di scrivere le sue opere migliori e più note rappresentate poi in diverse città del mondo.
Ne 1934 pubblica “Romanzo da tre soldi” e scrive altre opere di grande successo per i cinque anni successivi per poi lasciare la Danimarca alla volta di Stoccolma. Dalla Svezia passa poi alla Finlandia dove continua a scrivere tragedie e poesie concluse una volta in Russia. Numerosi i trasferimenti che seguono e le opere realizzate, ma tra i momenti più importanti si ricorda la fondazione del teatro Berliner Ensemble nel 1948 dove si dedica all’attività di regia per la nota compagnia teatrale.