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Il fenomeno delle pin-up è nato intorno agli anni Venti negli Stati Uniti e identifica una tipologia di ragazza diversa da quella che veniva proposta allora, molto più sexy e meno misteriosa.
Queste donne sono state molto diverse tra loro negli anni registrando esponenti varie tra cui Joan Crawford all’inizio fino a Goldie Hawn negli anni ’70. Vediamo ora la storia di Bettie Page, una modella che si può inserire in questa categoria che ha avuto enorme successo negli anni ’50.
Bettie Mae Page (Nashville, 22 aprile 1923 – Los Angeles, 11 dicembre 2008), è stata una modella statunitense.
Cresce con i genitori fino ai dieci anni quando i due si separano e lei viene affidata insieme alla sorella in un collegio.
Si diploma con una media eccellente e si iscrive al College con la volontà di diventare insegnante.
Nel frattempo però si appassiona alla recitazione e decide di voler diventare un’attrice di successo così si laurea infine nel corso artistico.
Terminati gli studi lavora per un periodo come segretaria per poi trasferirsi a New York e cercare di sfondare nel cinema. Ottiene qualche piccola parte ma la vera fama arriva come modella, infatti dopo alcuni scatti diventa una vera star del settore.
Decide di usare la frangia come tratto distintivo e presto le fotografie che all’inizio scatta per gioco vengono distribuite a livello commerciale. I suoi scatti la vedono spesso anche nuda e protagonista di tematiche come il sadomaso e il bondage, diventando la prima vera esponente di questo settore.
Sono gli anni ’50 e Bettie è ormai la Pin-up più famosa di New York e scatta alcune fotografie diventate iconiche.
Queste sono ricordate come “Bettie nella giungla” e la vedono protagonista di una campagna di cui lei stessa ha realizzato la lingerie.
Diventa protagonista nei primi anni di “Playboy” rivista di successo che ha visto protagonista anche Marilyn Monroe.
La carriera di modella però è estremamente instabile e Page decide infatti di abbandonarla per vari motivi, tra cui la triste separazione con il marito. Inoltre il suo avvicinamento alla religione l’ha portata ad abbandonare sempre più questa vita.