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Il film ‘Io sono Mia’ sulla vita dell’indimenticabile Mia Martini è stato seguito da quasi 8 milioni di persone e sono molti i cantanti che hanno voluto ricordare quegli anni. Uno di questi è stato Biagio Antonacci, che, attraverso il suo profilo Instagram, ha condiviso una foto ricordo, scrivendo a didascalia un messaggio importante e allo stesso tempo molto commovente.
Le parole di Biagio Antonacci
Il film ‘Io sono Mia’, trasmesso su Rai Uno nella serata di martedì 12 febbraio, è stato seguito da quasi 8 milioni di persone e ha ricevuto notevoli apprezzamenti. Mia Martini è stata una cantante che ha segnato la storia della musica italiana, non solo per le sue magnifiche canzoni, ma anche per il trattamento che ha ricevuto. La sorella di Loredana Bertè infatti, venne emarginata dal mondo della musica perché vista come una persona che “portava sfiga”. Mia è morta nel 1995, quando aveva in parte riacquistato la sua popolarità, ma gli anni neri che ha vissuto non possono assolutamente essere dimenticati. Biagio Antonacci infatti, proprio durante la messa in onda del film, ha voluto scrivere sui social il suo pensiero. A didascalia di un vecchio scatto che lo ritrae abbracciato con Mia, scrive: “Mia Martini è stata una donna eccezionale nella mia vita. Lei venne a Rozzano nella casa di mia madre che ci fece da mangiare una ‘cofanata’ di pasta con il pesce. Poi io mi misi al piano e lì cantai ‘Il fiume dei profumi’ nello studiolo di casa dove dormivo anche. Lei si mise là, umilissima, e disse ‘Questa canzone la canto io’. Poi ascoltò ‘Liberatemi’ e mi disse che sarebbe stato un successo pazzesco. E infatti accadde. Ma non accadde solo questo. Certe persone che mi dissero allora di non lavorare con lei perché portava sfortuna (e furono tanti in quel periodo) alla fine la presero sui denti perché il disco vendette moltissimo alla faccia di quelli che oggi non fanno più nemmeno i discografici”. Il messaggio scritto da Biagio ha confermato tutto quello che, nello stesso momento, stava andando in onda con ‘Io sono Mia’. La Martini ha ricevuto un trattamento medievale, che al solo pensiero fa venire la pelle d’oca. Avete presente ‘la caccia alle streghe’ descritta nei libri di storia? Bene, la sorella di Loredana Bertè ha ricevuto il medesimo trattamento. La stessa Serena Rossi, che ha interpretato Mia, in merito alle dicerie che giravano sul suo conto, ha dichiarato: “Sono state quelle a togliere la libertà di esprimersi e di vivere, visto che la musica era la sua vita. Mia non poteva fare più niente, neppure andare in un bar: come entrava, uscivano tutti. Vedendola, la gente si toccava, si passava i cornetti. Roba da Medioevo. Magari altri avrebbero cavalcato le maldicenze, le avrebbero sfruttate per farsi pubblicità. Lei no, non lo ha mai fatto, aveva una grande dignità. Piuttosto non si faceva vedere”. Il film ha riportato alla luce tutto quello che la Martini ha dovuto subire a causa delle cosiddette ‘lingue cattive’. Ricordate la commedia ‘La Patente’ di Luigi Pirandello? In quel contesto, il protagonista, visto come ‘iettatore’, pretende che la nomea che gli è stata affibbiata gli venga riconosciuta a tutti gli effetti, in modo da poterne trarre un vantaggio economico. Mia non ha fatto questo, lei ha preferito sparire e soffrire in silenzio.
La morte di Mia Martini
Mia Martini muore all’improvviso nel 1995, lasciando un grande vuoto, soprattutto nel cuore della sorella Loredana Bertè che non si è mai ripresa dalla sua perdita. La cantante di ‘Minuetto’ viene ritrovata priva di vita dai vigili del fuoco nel suo appartamento di via Liguria a Cardano al Campo, in provincia di Varese. L’intervento dei vigili era stato richiesto dal manager dell’artista, che, visto che non sentiva da giorni la donna, si è preoccupato delle sue condizioni. All’arrivo dei soccorsi, Mia è stata ritrovata senza vita sul letto, in pigiama, con le cuffie del mangianastri nelle orecchie e con il braccio proteso verso un vicino apparecchio telefonico. All’epoca qualcuno sospettò che si trattasse di suicidio, ma questa ipotesi è stata subito scartata dalle sorelle, che hanno raccontato del periodo felice che stava attraversando la Martini in quel momento della sua esistenza.