Chi era Billie Holiday: tutto sulla star della musica jazz

Megghi Pucciarelli

Megghi Pucciarelli nata a Salerno nel 1996. Ho avuto da sempre la passione per i libri e la scrittura e perciò mi sono laureata in Lettere moderne. Amo la natura, le passeggiate in montagna, fare trekking con gli amici e mi piace rilassarmi davanti ad un bel film.

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La cantante Billie Holiday ha dovuto passare una infanzia e una vita molto difficili, passando dalla prostituzione all’abuso di droghe e al razzismo che imperava nell’America degli anni Quaranta e Cinquanta.

Billie Holiday

La cantante Eleanora Fagan, conosciuta con il nome d’arte di Billie Holiday, è nata a Filadelfia, negli Stati Uniti d’America, il 7 aprile 1915 figlia di un musicista itinerante di sedici anni e di una ballerina di tredici anni. Il padre ben presto abbandona le due donne. La madre è quindi costretta a lasciare la figlia ad una cugina per lavorare come domestica a New York. La sua infanzia fu durissima: a undici anni viene stuprata ma dato il colore della sua pelle viene condannata ad alcuni mesi di riformatorio per adescamento, in seguito si trasferisce dalla madre e inizia a prostituirsi per avere i soldi per vivere.

Proprio nel bordello si appassiona alla musica attraverso dei dischi della proprietaria. A quindici anni la sua voce notevole viene notata ed inizia quindi ad esibirsi come cantante nei locali notturni. Grazie al produttore John Hammond e al clarinettista Benny Goodman incide i suoi primi dischi e si fa notare a livello più ampio. Billie Holiday o Lady Day come veniva spesso chiamata, diventa una delle prime cantanti di colore a cantare insieme ai bianchi.

Si oppone strenuamente alle leggi razziali ad esempio con la canzone Strange Fruit. A causa di una vita privata problematica, la cantante cade nel vortice della droga e dell’alcol e nel 1959 scopre di essere affetta da cirrosi epatica. Lo stesso anno, il 17 luglio, viene ritrovata morta nel suo appartamento.

La signora del blues amava improvvisare e ha dichiarato in un’intervista:

Io non mi figuro di cantare . Io mi sento come se suonassi uno strumento a fiato. Cerco di improvvisare come Lester Young o come Louis Armstrong. Quello che esce fuori è ciò che sento. Non mi va di cantare una canzone così com’è. Devo cambiarla alla mia maniera. È tutto quello che so.

Vita privata e curiosità

Nel 1956 Billie Holiday ha pubblicato la sua autobiografia intitolata Lady Sings the Blues: la sua voce ha dato ispirazione a molte donne cantanti che hanno seguito le sue orme, come Nina Simone.

Per quanto riguarda la sua vita sentimentale, la cantante ha avuto tre matrimoni. Il primo è stato quello con Jimmy Monroe, durato dal 1941 al 1947; il secondo quello con Joe Guy, dal 1951 al 1957 e l’ultimo con Louis McKay, dal 1957 fino alla morte della Holiday.

Nella sua autobiografia, la cantante descrive quest’ultimo come un marito molto premuroso ma sua madre ha affermato che è una menzogna, infatti era proprio lui che procurava alla moglie la droga per far sì che continuasse a fare concerti. La madre di Lady Day ha infatti dichiarato che:

Certe forzature del libro tradiscono la vera personalità di Billie, una donna molto forte che ha vissuto una vita dura e affascinante. Una che non si piangeva mai addosso.