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Bimba morta in casa a Milano dopo l’abbandono della madre, chiesta una consulenza psichiatrica sulla stessa: per la 36enne Alessia Pifferi interverranno i consulenti della strage di Erba a valutare le sue condizioni mentali.
La donna che ha ucciso la figlia Diana di 18 mesi lasciandola in balia degli stenti verrà esaminata in psiche dietro istanza dei suoi avvocati difensori, Luca D’Auria e Solange Marchignoli.
L’incarico è stato affidato ai professori Giuseppe Sartori, ordinario di Neuropsicologia forense e Neuroscienze cognitive all’Università di Padova, e a Pietro Pietrini, ordinario di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica all’Università di Pisa.
Il Corsera, secondo Fanpage, ha spiegato che si tratta degli stessi tecnici che si sono occupati della strage di Erba.
Lo scopo è chiarire cosa abbia spinto la Pifferi a commettere un omicidio che non trova alcuna ragione, se non forse in quella di una psiche malata, anche perché l’alternativa, la malvagità assoluta, resta ancora oggi difficile da accettare. Ma in punto di diritto e di procedura si procede per verità e non per empatia e quindi va asseverata o sconfessata la lettura della Procura di Milano.
Quale? Quella per cui Alessia Pifferi era perfettamente e freddamente consapevole del crimine che stava compiendo lasciando la piccola Diana sola.