Bimba morta in casa dopo che sua madre l’aveva lasciata per giorni da sola in un appartamento di di via Parea, in zona Ponte Lambro a Milano, l’autopsia sembra aver escluso cause meccaniche e dirette del suo terribile decesso: in pratica Diana è morta di stenti.
L’esito ufficioso ma certo dell’esame sul corpicino della piccola dice che non vi sarebbe “nessuna causa evidente di morte”. Ci vorrà ancora tempo per stabilire con maggiore accuratezza le cause del decesso della figlia non voluta della 36enne Alessia Pifferi.
Quello su cui dovranno concentrarsi ora i medici legali su input degli inquirenti saranno gli elementi utili a chiarire il giorno esatto del decesso.
Le osservazioni tanatologiche esterne e l’esame della temperatura ipotizzano che la morte di Diana possa essere sopravvenuta “almeno 24 ore prima del ritrovamento del corpo, mercoledì mattina, quando la madre ha fatto ritorno dopo sei giorni passati a Leffe (Bergamo) insieme al suo compagno”.
Da un punto di vista procedurale cambia poco e il quadro probatorio della Procura è definito: la madre di Diana si avvia verso un esercizio dell’azione penale senza apparenti colpi di scena.
Nei prossimi giorni verranno effettuate anche le analisi sul latte rimasto nel biberon lasciato da Alessia nella culla. Lo scopo è asseverare eventuali tracce di benzodiazepine.